Comacchio
25 Novembre 2023
Secondo il loro avvocato sono il provento di un accordo commerciale nel Basso Ferrarese. Ma il pm Maggioni vuole vederci chiaro: disposto il sequestro dei soldi e aperto fascicolo per riciclaggio

Vendono le vongole e li trovano con 22mila euro cash. Indaga la Procura

di Davide Soattin | 2 min

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Comacchio. Dovranno spiegare agli inquirenti il perché stavano viaggiando con circa 22mila euro in contanti, i due uomini di nazionalità moldava di 34 e 27 anni che, mercoledì scorso, lungo la Ss 309 Romea, sono stati fermati dai carabinieri durante uno dei tanti controlli stradali nel territorio comacchiese.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, infatti, i due – spaventati e senza nessuna padronanza della lingua italiana – non sarebbero riusciti nell’intento di fornire alcuna spiegazione ai militari dell’Arma sul motivo per cui avevano nel loro veicolo tutte quelle banconote, destando sospetti.

Per questo motivo, la Procura della Repubblica di Ferrara – pm di turno Andrea Maggioni – ha disposto il sequestro dei soldi e ha proceduto a iscrivere al registro degli indagati i due per il reato di riciclaggio.

Ad assisterli oggi è l’avvocato Giacomo Forlani che spiega come, al momento del controllo da parte dei carabinieri, i suoi clienti stavano rientrando dopo aver chiuso un accordo commerciale nel Basso Ferrarese per conto di un’azienda portoghese attiva nell’export di vongole giapponesi.

Un accordo commerciale che, stando a quanto riferito dal legale, la ditta lusitana avrebbe chiesto di chiudere, come prerogativa per il buon esito dell’affare, con il versamento della somma pattuita in cash.

Si parlerebbe in totale di circa 14mila euro, che i compratori avrebbero pagato all’azienda portoghese in diverse tranche per evitare lo sforamento del limite dei 10mila euro, mentre i restanti circa 8mila euro trovati nel furgone sarebbero serviti ai due per comprare il motore di un’imbarcazione.

Una versione dei fatti che adesso i due dovranno fornire anche davanti al sostituto procuratore.

Oltre a produrre i documenti necessari con cui certificare la compravendita di vongole, infatti, l’avvocato Forlani ha già chiesto l’interrogatorio per i suoi clienti, che nei prossimi giorni saranno chiamati a chiarire la provenienza della somma in questione negli uffici di via Mentessi.

 

 

 

 

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