Paolo Govoni dalla Camera di Commercio a Sipro
L’attuale vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna è benvoluto sia dalla parte politica (Comune di Ferrara in primis, che detiene il 48% della società) che da quella imprenditoriale
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Se nel mese del turismo per eccellenza (agosto) Ferrara aveva registrato un segno negativo sul fronte delle presenza in città, settembre non è da meno con un calo complessivo del -10,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno e del -16,8% rispetto allo stesso mese del 2019. Dato che, in termini percentuali, è meno negativo del mese di agosto nel quale si era visto un -17,3% rispetto al 2022 e un -23,9% rispetto al 2019.
Se si prendono invece in considerazione i pernottamenti vediamo, dai dati provvisori Istat elaborati dalla regione Emilia Romagna, un calo percentuale leggermente inferiore, segno che il minor afflusso di turisti è in parte compensato da un maggiore tempo di permanenza. I segni davanti ai valori, come si diceva, sono comunque negativi con un -7,2% rispetto al settembre del 2022 e un -14,8% rispetto al settembre 2019.
Andando invece sul lungo periodo, prendendo in considerazione i primi nove mesi del 2019, vediamo dati un po’ altalenanti con diversi segni meno ma anche alcuni segni più. Su questo lasso di tempo si nota un aumento dell’afflusso turistico (+6,3%) rispetto allo stesso periodo del 2022 (gennaio – settembre) mentre sono ancora lontani gli standard pre Covid (-11,2% rispetto al periodo gennaio – settembre 2019). Sui pernottamenti vediamo invece un aumento del 10,3% sullo stesso periodo dello scorso anno e un avvicinamento ai dati pre covid con un -0,6% rispetto ai primi nove mesi del 2019. Anche in questo caso la differenza potrebbe essere legata a una maggiore permanenza sul territorio da parte dei turisti.
Entrando nel merito dei dati vediamo che le misure per incentivare il turismo hanno funzionato discretamente con gli italiani il cui afflusso sia in termini di presenza e di pernottamenti, anche se negativo nel mese di settembre, ha raggiunto o si è avvicinato al dato 2019 superando quello del 2022. Ciò che invece continua a essere negativa è la presenza di turisti stranieri che hanno mediamente una maggiore capacità di spesa. Anche in questo caso sono raggiunti e ampiamente superati i numeri del 2022 ma si è molto distanti dagli afflussi pre Covid con un -26,4 di turisti nei primi 9 mesi (-18,9% in settembre). I pernottamenti di turisti stranieri segnano invece un -12,6% su gennaio – settembre 2019 mentre nel mese di settembre il differenziale è del -14,4%.
Impietoso però il paragone con l’altro principale centro turistico della provincia, Comacchio, che grazie al turismo marittimo ha superato gli afflussi del periodo gennaio-settembre 2019. I dati indicano un aumento dei turisti del 4,5% rispetto al 2019 mentre l’aumento è dello 0,9% sul 2022. Facendo il paragone con i pernottamenti vediamo che la permanenza è aumentata del 3,5% rispetto a al 2019 (periodo gennaio-settembre) mentre se si rapporta al 2022 vediamo un -2,6%.
Se i dati di Comacchio sono molto positivi lo si deve probabilmente anche al grande afflusso avuto durante il mese di settembre che inverte il trend leggermente negativo di agosto che aveva visto una variazione positiva sul 2022 (1,6%) ma negativa sullo stesso mese del 2019 (-14,8%). A settembre vediamo infatti un aumento dei turisti del 23,7% rispetto al 2022 e del 54% rispetto al 2019.
Se il confronto provinciale con Comacchio vede Ferrara in netto svantaggio anche quello con altri capoluoghi di provincia in regione non è da meno. Bologna è chiaro sia difficile da raggiungere ma anche l’altra città degli Este, Modena, ha numeri importanti anche grazie all’afflusso turistico straniero (+5,6% sul periodo gennaio – settembre 2019). Ravenna invece, come Ferrara, non ha ancora raggiunto gli standard del 2019 con un -1,2% sui pernottamenti e un -0,7% sulla presenza di turisti.
Tutti i dati sono consultabili sul sito della regione Emilia Romagna (link dati).
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