Cronaca
15 Novembre 2023
I fatti risalgono al 27 novembre 2020, in piena zona arancione per la pandemia da Covid-19. Il tribunale l'ha condannato a 5 anni 8 mesi di reclusione

Usa un coltello e la violenta durante un festino tra amici

di Davide Soattin | 2 min

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Aveva approfittato di un momento in cui gli amici li avevano lasciati da soli in casa per saltarle addosso con un coltello e costringerla ad avere un rapporto sessuale con lui. Ieri (martedì 14 novembre) per quell’episodio risalente all’autunno 2020, un ragazzo di nazionalità marocchina – all’epoca 24enne – è stato condannato a 5 anni e 8 mesi dietro rito abbreviato con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di una ragazza che quando avvennero i fatti aveva 17 anni.

La vicenda risale al 27 novembre 2020, in piena pandemia da Covid-19 quando, non curanti della zona arancione e delle prescrizioni medico-sanitarie per evitare il diffondersi del contagio, un gruppo di ragazzi decide di organizzare un festino in un appartamento di Ferrara città. È in quella circostanza che i due protagonisti del triste episodio si conoscono per la prima volta, ma nessuno immagina che per la ragazza, quella serata in compagnia di amici, si sarebbe trasformata in un incubo.

Ad un certo punto, infatti, mentre tutti erano fuori dall’abitazione per fumare, il 24enne ha estratto un coltello e con fare minaccioso l’ha puntato addosso alla 17enne, iniziando ad abusare di lei, senza che nessuno potesse fare qualcosa. È solo al rientro in casa che il resto della compagnia si accorge di quanto stava accadendo, vedendo lui con i pantaloni ancora abbassati e lei che chiede aiuto, come spiegheranno poi agli inquirenti i presenti, a cui lei aveva raccontato tutto.

Nella colluttazione, la giovane aveva riportato qualche livido sulle ginocchia e sul collo, mentre il suo aggressore, nella foga, si era ferito con la lama del coltello a una mano, sporcando di sangue il foulard di lei. Lo stesso foulard poi analizzato dai Ris di Parma, intervenuti per dare il proprio contributo alle indagini coordinate dalla Procura di Ferrara.

Per lui, che aveva negato qualsiasi suo coinvolgimento nella vicenda, durante la propria requisitoria, il pm Andrea Maggioni aveva chiesto sei anni di reclusione. Pena abbassata dal gup Carlo Negri, che l’ha condannato a 5 anni e 8 mesi e al pagamento di una provvisionale di 15.000 euro ai danni della vittima, costituitasi parte civile nel procedimento svolto in tribunale a Ferrara.

All’uscita dall’aula, mentre l’avvocato Sara Bertelli, che assiste la ragazza, si è detta soddisfatta soprattutto perché la sentenza ha “dimostrato l’attendibilità delle dichiarazioni” della sua assistita, l’avvocato Alfonso Marra, legale difensore dell’accusato ha fatto sapere che si riserverà di fare appello, elevando “dubbi per la mancanza di tracce biologiche dell’imputato nel corpo della vittima“.

Le motivazioni della sentenza sono attese entro 60 giorni.

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