Carlos è arrivato in Italia quando aveva sette anni, quando la famiglia lo ha lasciato nel nostro paese nella speranza di un futuro migliore per lui. L’infanzia l’ha trascorsa nell’Istituto religioso Cante di Fano in provincia di Pesaro dove è cresciuto tra una partita a pallone e uno spettacolo di ballo. Ha conosciuto Beatrice Venturini diciotto anni or sono a Ferrara durante una gara di ballo e, dice quest’ultima, “Ci piace sottolineare che la scelta di abitare a Ferrara è stata una decisione voluta e che ci ha visto concordi e convinti dall’inizio, nonostante gli impegni di Carlos lo portino spesso a Milano e Roma. Ferrara ci ha fatto nascere, ci ha accolto, è a misura di famiglia, è questa la città che amiamo. Il giuramento di domani costituirà l’ apice della celebrazione di un legame indissolubile con la città e con l’ Italia. Per noi è un traguardo fondamentale, che abbiamo condiviso e che è parte della nostra storia, considerando quanto lo abbiamo entrambi desiderato e voluto”.
Da quando è a Ferrara ha deciso di offrire le sue competenze in alcune scuole superiori cittadine collaborando alla realizzazione di progetti inclusivi focalizzati su arte e creatività. “Umiltà, determinazione e talento – fa sapere la compagna – lo hanno portato, nel corso di decenni, a superare innumerevoli difficoltà, connotando la sua vita privata e professionale come esempio di forza di volontà e rinascita. E’ riuscito a dimostrare che nel nostro paese, anche partendo da una situazione svantaggiata, è possibile realizzare i propri sogni”.
“Una bella storia di vita, di famiglia, di successi professionali, di appartenenza alla nostra terra – commenta il primo cittadino -. Il giuramento di domani sarà il compimento di un percorso tribolato iniziato nel 2008, tra richieste, raccolta documenti, imprevisti. Ma sarà anche la dimostrazione che nel nostro Paese, anche partendo da una situazione svantaggiata, è possibile realizzare i propri sogni”.