Santa Maria Codifiume. Per la morte di Diego Vecchietti, il bimbo di cinque anni, morto – lo scorso 21 maggio – schiacciato dalle ruote di un trattore nelle campagne tra Argenta e Portomaggiore, a Santa Maria Codifiume, non ci sono responsabili.
È quanto ha deciso, nei giorni scorsi, il gip Carlo Negri del tribunale di Ferrara, archiviando la posizione dell’autista del mezzo agricolo, primo e unico indagato, come chiesto dal sostituto procuratore Ciro Alberto Savino, titolare del fascicolo di indagine per omicidio colposo.
Secondo la Procura infatti, si legge nella richiesta di archiviazione, il tragico incidente sarebbe da imputare a una “tragica e inevitabile fatalità“, dal momento che – stando quanto ricostruito dagli inquirenti – appare corretto ipotizzare che il piccolo, in quegli istanti drammatici, “sia entrato dalla parte posteriore del capannone, inseguendo il trattore nel suo tragitto in avanti, azzardando un sorpasso in uno spazio ristretto, perdendo l’equilibrio e finendo così schiacciato dal traino del mezzo agricolo”.
“Il tutto – precisa il pm – senza alcuna possibilità di essere scorto dall’indagato, che si trovava alla guida del trattore” e “non solo non aveva possibilità di avvedersi della presenza del minore, ma che non poteva ragionevolmente immaginare che questi si infilasse nella stalla durante la somministrazione del mangime agli animali mediante il trattore, né che tentasse un pericoloso sorpasso in uno spazio che non lo consentiva“.
Il fatto era avvenuto attorno alle 10.30 dello scorso 21 maggio e si era consumato all’interno di un’azienda agricola. Un luogo poco distante dalla casa del bimbo che, a bordo della sua biciclettina, insieme alla sorella, mentre i genitori li seguivano a piedi, lì si era recato per trascorrere qualche ora ad ammirare da vicino un allevamento di tori.
Un modo per salutare anche l’arrivo dell’estate e dei primi caldi, dopo le ultime settimane di pioggia, prima che la tragedia prendesse il sopravvento. A un certo punto, infatti, le risate e gli scherzi in famiglia lasciarono spazio al silenzio e alle urla di disperazione.
Allontanatosi per qualche attimo dalla vista di mamma e papà, il piccolo Diego si avventurò senza probabilmente prestare più di tanta attenzione a ciò che lo circondava, spinto dalla curiosità, e non si accorse che nelle sue vicinanze c’era un trattore in movimento che stava trasportando un carro miscelatore contenente foraggio per il bestiame.
Questione di attimi e il suo esile corpicino finì sotto le ruote di quest’ultimo, con l’autista – amico di famiglia – che si fermò solo dopo aver sentito le urla disperate della madre, prestando subito i primi soccorsi. Ma le condizioni furono così gravi che si rese necessario l’intervento dell’elisoccorso, che trasferì il piccolo dall’ospedale Maggiore di Bologna, dove venne ricoverato nel reparto Rianimazione.
Lì trascorse la notte ma, complice la situazione clinica disperata, le speranze di poter salvargli la vita si spensero il giorno successivo, a causa di un trauma da schiacciamento toracico che risultò fatale.
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