di Giada Magnani
Argenta. Taglio del nastro ad Argenta per la rinnovata Camera del Lavoro, avvenuta alla presenza della segretaria provinciale della Cgil, a capo di 60 sedi in provincia, Veronica Tagliati, che ha parlato di presidi “dalle porte aperte a tutti, come luoghi di discussione, confronto, elaborazione e ascolto”.
Al suo fianco il presidente del consiglio comunale Leonardo Fiorentini e Anna Salfi della fondazione “Argentina Bonetti Altobelli”. C’erano anche Paola Castagnotto del Centro Donne e Giustizia di Ferrara e, giunto più tardi, il sindaco Andrea Baldini.
Nel convegno, propedeutico all’inaugurazione, è stata illustrata la figura di Nives Gessi. La sindacalista, parlamentare, dirigente politico del Partito Comunista Italiano nonché staffetta partigiana, che ha dato il nome alla nuova struttura, devastata da un incendio la notte tra il 2 e 3 giugno del 2021 e appunto riaperta al servizio del pubblico e degli utenti in tempi record, dapprima in ambienti messi a disposizione al centro polivalente “Cappuccini” dal Comune. E che ora è dunque tornata nella sua originaria location, in via Bianchi angolo via IV novembre, restituendo i loro spazi oltre che al sindacato Spi-Cgil anche al patronato Inca, agli uffici del Caaf fiscale “Teorema”, Sunia, Federconsumatori.
Nell’occasione è stato particolarmente toccante il ricordo che Biagia Cobianchi, ex esponente della sinistra e del mondo dei pensionati, ha letto in memoria di “Nives” amica sin dall’infanzia e collega di partito dei tempi andati. Il tutto in una sala espositiva che ripercorre la vita della “Gessi”. Una vita la sua di umili origini (nata nel 1923 anno in cui fu martorizzato Don Minzoni) su cui, nell’incontro introduttivo all’evento, moderato da Francesca Ventura, è stato posto l’accento sui variegati impegni e incarichi che ha assunto e che ne hanno costellato l’esistenza: dal duro lavoro in risaia come mondina a organizzatrice di manifestazioni operaie e scioperi bracciantili; dalla fede antifascista alla lotta di resistenza; dalla presidenza nazionale Anpi ad onorevole, nell’aula dei deputati di Montecitorio; dalla difesa dei diritti umani, del welfare e delle donne alla passione per la cultura, i libri, l’educazione e l’istruzione; dall’attenzione per le questioni femminili sino all’amore per la terra e il suo territorio. Ma con un cruccio: non aver potuto studiare oltre la scuola elementare. Una figura, insomma, come è stata dipinta in sitensi all’unisono, “coraggiosa portatrice di ideali di cambiamento, e dei valori costituzionali, di uguaglianza, democrazia, libertà, solidarietà. Principi trasmessi alle nuove generazioni, nel futuro”.
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