di Nicolò Govoni
Dopo giorni di silenzio sulle questioni societarie di casa Spal, lo zoccolo duro del tifo biancazzurro torna a farsi sentire sulla propria pagina Facebook, all’indomani del cambio di guida tecnica sulla panchina spallina, con l’esonero di Mimmo Di Carlo e l’arrivo di Leonardo Colucci. Gli ultras non ci stanno, e decidono di alzare la voce, senza ammettere repliche, contro quello che – a loro dire – è l’unico responsabile della crisi: il presidente Joseph Tacopina.
Per il bene della squadra, scrive la Curva, “fino a questo momento siamo sempre stati in silenzio allo stadio senza mai eccedere nelle provocazioni” – il coro durante il diluvio contro la Lucchese, quando Tacopina ha lanciato il pallone in curva, è stato lanciato spontaneamente e non dal tifo organizzato, sottolinea il comunicato. Ma ormai è arrivata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: dal dito medio ai tifosi, mentre la squadra retrocedeva in B, è stata un’estate difficile.
La richiesta di un confronto – scrivono – ha ricevuto come risposta la “falsa accusa“, tramite un comunicato ufficiale della società, “di esserci inventati data e ora dell’appuntamento fissato”; e poi la stagione già difficile in Serie C, appesantita dai risultati della squadra: “Dopo aver dimostrato disinteresse totale verso i tifosi acconsentendo a giocare il recupero contro la Lucchese in giorno feriale e in orario pomeridiano, dopo averci negato per ben due volte di incontrare mister Di Carlo che volevamo conoscere per capire le sensazioni che stava provando con la squadra in modo da poterli sostenere al meglio, dopo aver avuto informazioni dirette che alcuni collaboratori non tesserati e non direttamente assunti dalla Spal non sono stati puntualmente e regolarmente pagati, dopo averci sempre opportunamente nascosto da dove arrivano i soldi che investe, dopo averci trascinato sempre più in basso e dilapidato un patrimonio per noi”. E adesso “parole e obiettivi stagionali che vengono puntualmente smentiti dai fatti e dalle risorse realmente investite”, a fronte di una tifoseria che, anche con la retrocessione nell’inferno della C, ha sottoscritto ben 5.000 abbonamenti.
Nonostante il terrore di un fallimento societario, che attanaglia tutti i tifosi ferraresi che hanno a cuore la Spal, la loro seconda pelle, la Curva Ovest non ha dubbi: “Questo proprietario alla guida la nostra Spal non ha nessun futuro, da ora in avanti non mancheremo ad ogni partita di fargli sapere quello che pensiamo di lui, di ricordargli che l’unica cosa buona, onesta ed eticamente apprezzabile che può fare, dopo averci ormai spremuto fino all’ultima goccia di sopportazione, è venderci a una nuova proprietà“.
Il sostegno alla squadra è garantito, se la maglia sarà sudata e se i ragazzi in campo daranno battaglia in ogni partita, contro tutti gli avversari. E, infine, l’appello ai sostenitori biancazzurri: “Meglio stare uniti e mostrare la nostra forza non contro questa persona, ma a favore di eventuali acquirenti ai quali dobbiamo essere desiderosi di mostrare il nostro valore, perché davvero la Spal siamo noi tifosi”.
Al momento, contattata dalla redazione di Estense.com, la società Spal ha fatto sapere che si riserverà di fare o meno eventuali comunicazioni nelle prossime ore.
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