Attualità
3 Ottobre 2023
Nato a febbraio su iniziativa di Ascom Confcommercio, Comune di Ferrara e Università di Ferrara. Fabbri: "L'obiettivo condiviso è trarre nuovi elementi scientifici che saranno solido riferimento per programmare azioni, servizi, iniziative, sempre più a misura di studente e a beneficio della città"

Grandi eventi e studenti, nasce l’Osservatorio Economico per rilevarne gli impatti

di Redazione | 4 min

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Nasce l’osservatorio economico sui grandi eventi o meglio, è nato a febbraio, poco prima del concerto di Bruce Springsteen su iniziativa di Ascom Confcommercio, Comune di Ferrara e Università di Ferrara. Oltre ai grandi eventi si occuperà dell’impatto economico generato dall’ateneo stesso che con i sui 28.000 studenti è da considerarsi la più grande impresa del territorio.

L’osservatorio – dopo le anticipazioni date da Estense.com nelle scorse settimane – è stato presentato dal sindaco Alan Fabbri, dalla rettrice Laura Ramaciotti, da Marco Amelio (presidente Ascom), Davide Urban (direttore generale Ascom) e da Stefano Bonnini, professore di statistica del Dipartimento di Economia e Management che si occupa della ricerca. Presente anche Maurizio Guerzoni, titolare di Multicopia, che ha sponsorizzato la ricerca.

“L’obiettivo condiviso – rivela ora il sindaco Alan Fabbri – è trarre nuovi elementi scientifici che saranno solido riferimento per programmare azioni, servizi, iniziative, sempre più a misura di studente e a beneficio della città”. Potranno essere casi di studio anche eventi come “il Festival di Internazionale da poco concluso, i Buskers, il Summer Festival o le mostre che si tengono a Palazzo dei Diamanti”.

Contestualmente alla presentazione viene anche confermato, a voce, il dato di indotto economico del concerto di Springsteen (10.319.906 euro) stimato in base a criteri statistici raccolti su base campionaria. Entro i prossimi mesi, lo studio dovrebbe anche essere finalmente pubblicato mentre, ciò che oggi è stato reso pubblico, è frutto di un “report a uso interno” consegnato al Comune per poter divulgare i primi dati.

“L’iniziativa dell’Osservatorio Eventi – interviene la rettrice Laura Ramaciotti – rappresenta per l’Università di Ferrara un’opportunità importante per mettere a servizio di cittadine, cittadini e imprese le proprie competenze scientifiche e contribuire alla crescita economica e sociale del territorio”. Supportando “le istituzioni attraverso studi statistici progettati e realizzati con rigorosi criteri scientifici” si fornisce un “esempio di ricerca applicata che ha un impatto sulla comunità contribuendo ai processi decisionali”.

Questo tipo di ricerca, spiega Marco Amelio, “è fondamentale per monitorare gli eventi non solo in forma di report” ma anche per “studiare e progettare per il futuro azioni ed eventi”. “In questo senso – continua focalizzandosi sull’osservazione degli studenti – la profilazione dei bisogni e delle necessità della popolazione studentesca è un altro passaggio essenziale quanto opportuno per le strategie di ospitalità e turistiche, sia dal lato pubblico che da quello privato”.

“La convenzione prima e l’accordo quadro siglato a inizio 2023 – osserva Davide Urban – tra Ascom e Unife sono senza alcun dubbio momenti di particolare rilevanza perché pongono le basi per future convenzioni e servizi mirati che potremmo sviluppare”.

Un osservatorio che potrebbe quindi diventare strumento importante per la città e per tutto il territorio provinciale considerando che Ascom è aperta a ragionare l’ampliamento dello studio qualora altri comuni fossero interessati. Ma del quale ancora non ci sono pubblicazioni ufficiali da poter analizzare. Arriveranno entro la fine dell’anno, a quanto dice il responsabile della ricerca Stefano Bonini, e saranno due i focus: gli studenti e i grandi eventi.

“L’Osservatorio Eventi – spiega Bonnini – si concretizzerà in una serie di indagini statistiche, alcune censuarie, come quella in corso sull’impatto di studenti universitari sul territorio, altre campionarie, integrate all’occorrenza con analisi di dati provenienti da fonti ufficiali”.

“Principalmente – aggiunge – si tratterà di studi di impatto mirati a stimare, tra le altre cose, l’indotto economico imputabile alla presenza degli studenti a Ferrara oltre a eventi musicali, culturali o di altro tipo che portino flussi importanti di persone sul territorio comunale”.

Nell’indagine in corso sugli studenti universitari, gli iscritti ai corsi di laurea dell’Ateneo verranno intervistati via web sulle loro abitudini di vita e di consumo ma anche sulla soddisfazione per certi servizi o eventi.

“Oltre a ricostruire l’indotto economico complessivo – aggiunge -, sarà rilevante determinare il contributo di specifiche categorie, ad esempio per tipo di iscrizione o condizione abitativa”. Infatti, in uno studio del 2019 “la stima dell’indotto economico – precisa Ramacciotti – fu di oltre 90 milioni, di cui 36 relativi a costi per affitti e circa altrettanti per cene e spese del tempo libero”.

Ed emerse anche, continua Bonnini, “che le matricole (31% della popolazione studentesca) contribuirono per il 40% all’indotto economico; gli studenti fuori sede con domicilio a Ferrara (45% degli studenti) contribuirono per oltre l’80%, con 7500 euro all’anno pro-capite contro 1800 euro degli studenti pendolari”.

Oggi, rispetto al 2019, gli studenti sono aumentati di circa seimila unità (22.000 nel 2019, 28.000 oggi) per cui l’impatto dovrebbe essere maggiore. In questo caso i dati sono ancora in fase di raccolta ma entro la fine dell’anno dovrebbe uscire la ricerca che, a differenza di quella sul concerto, si basa su una raccolta censuaria inserendo un questionario nella pagina personale web di ogni studente.

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