Incidente da film: auto capottata e conducente quasi illeso
A chi ha assistito in diretta sembrava la scena di un film. Un film fortunatamente a lieto fine, date le lievi conseguenze per l'involontario protagonista
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Mentre madri e padri attendevano le visite e i referti dei rispettivi bambini, alcune sedie erano occupate da chi, in teoria, con un pronto soccorso pediatrico avrebbe poco a che fare
La Prefettura ha reso noto che Bastaoui Maroua, 17 anni, è scomparsa in mattinata (domenica 28 dicembre) da Ferrara
La fotografia demografica dell’Emilia-Romagna al 1° gennaio 2025, secondo i dati Ires, restituisce un quadro complessivamente stabile, ma la provincia di Ferrara emerge come uno dei contesti più critici
Aveva deciso di farla finita la sera di Natale, ma l'intervento provvidenziale dei carabinieri l'ha salvata. Protagonista della vicenda una giovane 20enne che stava attraversando un particolare momento della propria vita, fatto di difficoltà emotive apparentemente insormontabili, convinta che solo un gesto estremo avrebbe potuto risolvere quelle sofferenze
Avrebbe abusato sessualmente della nipote che gli era stata data in affidamento. Ora, per quei fatti che sarebbero avvenuti quando la vittima era ancora minorenne e sarebbero poi proseguiti anche con la maggiore età, uno zio è accusato di violenza sessuale e prostituzione minorile e ieri, mercoledì 27 settembre, davanti al gup Sandro Pecorella del tribunale di Bologna, tramite i suoi avvocati difensori, ha chiesto di essere processato con rito abbreviato, dopo che il pm aveva respinto la richiesta di patteggiamento.
Nello specifico, secondo la Procura della Repubblica di Bologna, che ha coordinato le indagini, l’uomo avrebbe offerto denaro alla ragazza per convincerla a falsi filmare e avrebbe anche abusato di lei, approfittando di una sua fragilità psicologica dovuta al difficoltoso contesto familiare in cui era cresciuta.
Gli abusi, come si diceva, si sarebbero verificati anche quando al compimento dei diciott’anni della vittima – oggi 21enne – e sarebbero proseguiti fino a quando lei stessa non ha trovato il coraggio di denunciare tutto ai carabinieri, rompendo quel muro fatto di silenzi e di scetticismo da parte di chi la circondava e a cui aveva cercato di raccontare quanto accaduto, senza ricevere la giusta attenzione.
Da lì, da quella denuncia, i militari dell’Arma hanno iniziato a indagare su quei fatti e sono riusciti a risalire a quei video che ritraggono la giovane, oggi assistita dall’avvocato Monica Pedriali, e per cui oggi lo zio è sotto la lente di ingrandimento della Procura, che ne ha chiesto il rinvio a giudizio.
Al termine dell’udienza, in cui la ragazza si è costituita parte civile, il giudice ha rinviato al 7 marzo per la discussione del rito abbreviato.
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