Chiedono semplicemente un incontro, un incontro per discutere e magari ottenere una biblioteca adeguata nella zona sud della città. Ma dopo aver inviato il 3 aprile una mail e pochi giorni dopo una Pec di richiesta all’Amministrazione comunale, quella risposta che attendevano ancora non è arrivata. Silenzio assoluto nonostante una paventata disponibilità manifestata a voce in passato da un componente dell’attuale giunta.
Il tema della biblioteca Rodari è fra quelli più sentiti dal Comitato Koesione22, un comitato spontaneo di residenti che ha l’obiettivo di ragionare liberamente sul futuro della zona. Un comitato che ha raccolto grande partecipazione, tanto che oltre 140 cittadini hanno sosttoscritto un documento di sostegno e in diversi hanno partecipato alle due assemblee pubbliche svoltesi il 25 novembre 2022 e il 17 marzo 2023.
Stiamo parlando della zona probabilmente più popolosa della città, che attualmente deve accontentarsi di una piccola biblioteca che, nonostante l’impegno e la professionalità degli addetti, non può riuscire a soddisfare le esigenze del grande quartiere a sud di Ferrara.
“Dopo vari confronti in passato con l’assessore Gulinelli – spiegano dal comitato – lo stesso ci ha invitato a coinvolgere l’assessora Travagli le cui competenze in tema di patrimonio contemplano l’impegno per reperire una nuova sede per una aiblioteca adeguata alle esigenze della popolazione della zona sud della città. Pertanto, a seguito dell’ultima assemblea pubblica, in data 3 aprile è stata inviata una mail agli assessori Travagli e Gulinelli (e alle rispettive segreterie) con oggetto “Richiesta incontro”, per concretizzare la disponibilità di massima che, a voce, era stata fornita dall’assessore Gulinelli.
Non ricevendo alcuna risposta i membri del comitati hanno provveduto ad aprire una casella Pec dalla quale il 20 aprile hanno rispedito tutta la documentazione con oggetto “Richiesta incontro biblioteca zona sud (via Bologna)”.
“Abbiamo svariati numeri di protocollo, sia generale sia dei settori/servizi interessati – riferiscono dal comitato – ma non abbiamo avuto mai nessuna convocazione e nemmeno un cenno di risposta che apra qualche spiraglio di confronto. Ora, a cinque mesi dall’invio della Pec, rivendichiamo il diritto a essere ascoltati da entrambi gli assessori: ci interessa riportare le istanze dei cittadini che aspettano informazioni sulle scelte legate alla cultura nell’area più popolosa della città”.
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