di Pietro Perelli
Si è parlato anche di elezioni e di candidati durante l’incontro tra Ilaria Cucchi e Federico Varese organizzato durante la Festa dell’Unità. Stefano Lolli, moderatore dell’incontro, dice: “non me ne vado da qui finché non ho un nome”. E il nome esce, il nome da tempo sulla bocca di tutti, quello di Fabio Anselmo che, si chiede Lolli, “in casa ha sciolto le riserve?”.
“Io – risponde Ilaria Cucchi – non vi dico se ha sciolto le riserve, vi dico quanto lui potrebbe fare per questa città. Fabio Anselmo è una persona onesta, una persona coerente, una persona determinata, una persona seria, una persona che ha una parola sola e in politica non è così scontato”. “Secondo me – prosegue la senatrice -, sarò di parte, Fabio Anselmo potrebbe fare la differenza per questa città”. “Sono però convinta – conclude lasciando un po’ di amaro in bocca ai presenti – che Fabio abbia ben altre cose da fare nel suo futuro”.
“È possibile – chiede il moderatore – che all’alba del due settembre non ci sia nulla?”. Il giornalista fa notare che sulla stampa trapela l’intenzione di voler partire dal programma ma, nota, “quando si guarda il cartellone di una stagione teatrale oltre al programma ci si focalizza sugli interpreti”.
“Io – risponde Varese – spezzerei una lancia in favore del programma”. “Noi elettori – esemplifica – vogliamo capire che idea di città ha chi si candida, la personalità è importante ma poi mi deve anche saper dire cosa vuol fare della città” e “oggi serve una nuova idea di città”. “Poi – aggiunge Varese – sono d’accordo con te che siamo in ritardo” e probabilmente servirebbe “un gruppo di quattro o cinque persone, che poi potrebbe essere il nucleo della futura giunta che cominci a discutere apertamente con tutta la cittadinanza delle cose da fare. Delle strade, degli asili, del pattume (come si dice a Ferrara), di un’idea su come affrontare la criminalità”.
Varese traccia poi un identikit del candidato che “deve andare al di là di un partito specifico”, deve essere “un candidato o una candidata civica”. “Poi, come sapete, Ferrara è la città che ha avuto la prima sindaca donna e anche questo potrebbe essere un valore” anche perché la “questione di genere è fondamentale se non nel candidato nel modo di fare le liste”.
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