“Fu un piano piratesco premeditato e noi non possiamo accettare che i risparmi di una vita siano stati usati come carta igienica”. Milena Zaggia, portavoce del gruppo Risparmiatori traditi ex Carife, usa parole molto forti per criticare la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura di Ferrara nei confronti degli indagati per bancarotta che aveva come focus la gestione della Cassa di Risparmio di Ferrara negli anni prima del crac.

“Il governo Renzi andò in Europa a dichiarare che le banche Italiane erano tutte a posto, mentre la Merkel più sul pezzo e preparata attinse miliardi dal Fondo per sistemare le proprie banche” afferma Zaggia, ricordando i passaggi sui salvataggi bancari della Ue del luglio scorso, in controtendenza rispetto a quando “bollava l’intervento del Fondo interbancario come aiuto di Stato: è la dimostrazione che il governo italiano di sinistra non seppe difendere il risparmio italiano, sancito dalla stessa Costituzione all’art. 47”.

“A Ferrara successe lo stesso – riprende Zaggia -: con Carife si passò da un cda ad un altro facendo finta di nulla. La Ferrara ‘per bene’ preparata, attenta e istruita, partecipa alla vita della banca del territorio ma non vede o sorvola. La morale, il sociale, il sostegno e la democrazia si nasconde da anni dietro all’opportunismo, all’individualismo e al proprio io”.

La colpa di tutto, secondo il gruppo, è il Pd: “un Pd stranamente anti diritti del cittadino, piuttosto in difesa di quelli della finanza speculativa e dei prestiti avventati di cui da anni Carife si macchiava”.

“E ora accettiamo l’archiviazione con nessuna responsabilità – continua Zaggia -. Ora sono più chiare le responsabilità di Renzi e Bankitalia. A Ferrara non ci sono stati “comportamenti pirateschi”? come si chiama l’azzeramento dei risparmi di sabato notte del 22 novembre 2015? Comportamento filantropico?”.

“Noi risparmiatori traditi ex Carife – prosegue l’invettiva – siamo scesi in piazza contro il compiacente ‘tacere’ della borghesia ferrarese e sodali coinvolti: Fondazione Carife socio di maggioranza, sindaco e Pd locale”.

In realtà Tiziano Tagliani e l’allora presidente della Fondazione Carife Riccardo Maiarelli si erano espressi più volte contro il “salvabanche” e a favore del salvataggio del Fitd. Ma per Zaggia “loro sapevano, loro dovevano avvisare. Per fortuna qualcuno e non certo il Pd, ci raccolse e ci accompagnò lungo un percorso estenuante ancora oggi in piena azione, tra Commissione Banche regionale ed emendamenti vari Fir”.

“Perché il socio di maggioranza, il sindaco che rappresentava la città non si sono costituiti parte civile?” si chiede la portavoce dei Risparmiatori traditi, omettendo però il fatto che nemmeno il nuovo sindaco ha mai dichiarato di volersi costituire in giudizio nelle inchieste successive nel caso fossero approdate a processo.

“Perché – conclude – abbiamo passato anche questo nuovo fallimento Carife, dopo altri Coopcostruttori, Capa Ferrara, Coop Acli Coccinelle etc… in completa sottomissione? Troppo facile passare il testimone a Bankitalia”.