Mi viene da ridere, so per certo che tante persone non lo accettano, non lo accettano perché vorrebbero stare bene solo loro, anzi, non proverebbero più emozioni positive se tutti stessero bene, godono nel vedere alla televisione servizi sulla Caritas, sono i primi a criticare chi percepisce questo tipo di privilegi(come li chiamano loro) perché non gli tocca, loro hanno lavorato sodo per tutta la vita.
La loro moglie e i loro figli stanno benone, si sentono realizzati nel vedere gente che sta male, criticano il padre o la madre che fanno star male i propri figli.
Li vedo in fabbrica che si vantano di non essere tra quei poveri cristi che non ce la fanno.
È un riso amaro perché so che chi ha un lavoro stabile e una posizione confortevole è perché ci sono state circostanze che si sono create in quel determinato momento e in quel preciso luogo dove ora vivono.
Se Gianni (nome inventato) che lavora alla Berco da 30 anni fosse nato sul lungo mare di Bari, sarebbe a lottare per il salario minimo e per il reddito di cittadinanza, invece è li che critica questo tipo di provvedimenti, ripeto, lo fanno sentire realizzato, non pensa al fatto che ci sono famiglie alla fame, la sua no, anzi si può permettere di uscire a cena e di fare farsi 10 giorni al mare o in montagna senza problemi, guarda un po’.
Quello che vorrei far capire è che bisogna mettersi nei panni altrui e non pensare sempre a se stessi.
Sul reddito ha ragione Giuseppe Conte che dice: una guerra ideologica sulle pelle dei più deboli, una vendetta contro il M5S che però pagano gli Italiani
Concludo con il dire che è più che mai giusto che tutte le persone stiano bene, che si godano la vita perché è veramente un passaggio magico, anche perchè in un altra vita potremmo essere a parti invertite, allora poi li vorrei vedere…