Editoriali
9 Agosto 2023
Nella sua replica a Estense.com il sindaco Alan Fabbri attribuisce cose mai scritte. La risposta del giornale

Di turismo e di cattivi rapporti con i numeri

di Marco Zavagli | 4 min

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Il sindaco Alan Fabbri risponde al mio editoriale sul turismo. Risponde tramite Facebook.
E annoto già due cose positive. La prima è che finalmente inizia una discussione (speriamo diventi a più di due voci) su Ferrara ed eventuali strategie di sviluppo. La seconda è che questa volta non usa il turpiloquio per confrontarsi con me. Ne sono felice e lo ringrazio.
Nel mio editoriale davo conto – sperando in una controtendenza in un futuro il più prossimo possibile – degli ultimi dati sul turismo, che vedono il capoluogo arrancare rispetto al resto della provincia e rispetto ad altre città d’arte emiliano-romagnole.
E suggerivo, alla luce di quei segnali negativi, di non mortificare la città d’arte e cultura riempiendo di auto il centro storico o “sequestrando” i monumenti per mesi interi per ragioni private.
Come si risponde a ragionamenti che derivano da numeri certi, chiari, incontrovertibili?
Ci sono due strade. Una è dare ragione all’interlocutore (e magari promettere di cercare di capire cosa non ha funzionato). L’altra è inventarsi cose che l’interlocutore non ha mai detto, per poterlo così attaccare su un piano inesistente e, di conseguenza, non difendibile.
Fabbri ha scelto questa seconda opzione.
Ed ecco che secondo la sua lettura io proibirei concerti sul Listone: mai detto. E preferirei invece un palco in piazza Castello. Mai detto nemmeno questo. Ho scritto invece che servirebbe trovare una modalità che impedisca di sequestrate i monumenti per mesi, impedendo – come successo – alle guide turistiche di mostrarli ai turisti.
Quanto ai concerti al Parco Urbano, opterei in effetti per la zona sud di Ferrara. In fondo i motivi addotti dall’amministrazione per far credere che non fosse fattibile sono stati facilmente sbugiardati.
Quanto agli ipermercati a ridosso delle mura, il sindaco sembra aver dimenticato il progetto Feris, che doveva far felici imprenditori privati cercando di convincere i cittadini che un tetto in asfalto fosse un mega parco.
Sul centro storico infestato dalle auto, Fabbri assicura invece che sono stati concessi gli stessi permessi elargiti in passato. Se oggi accade di essere in coda in Corso Martiri della Libertà sarà allora sicuramente colpa di turisti che ogni giorno sbagliano strada.
Quanto alle mostre di Palazzo Diamanti e a quella sul Rinascimento (bellissima ed efficacissimo il parallelismo voluto da Sgarbi tra Lorenzo Costa e Piero Della Francesca), anche qui Fabbri vola sull’empireo attribuendomi frasi o pensieri mai nemmeno immaginati.
Dopo avermi affibbiato cose non dette, pur di non entrare nel merito del discorso il primo cittadino finge di non aver compreso il senso del testo in merito al concerto di Springsteen. Cosa c’è di così astruso da capire nel dire che non è sbagliato farlo purché si dia la stessa importanza alla città d’arte e di cultura Patrimonio Unesco? Mistero.
Quanto ai numeri, devo rimproverare ancora una volta il sindaco per il brutto vizio di dare cifre senza permettere alla stampa di verificarle. Se il concerto del Boss ha generato 10 milioni di euro è una cosa bellissima. Perché tenere nascosto lo studio che certificherebbe questi dati? Altro mistero.
Si diceva del cattivo rapporto con i numeri dell’inquilino di Piazza Municipale. E in effetti Fabbri sorvola completamente sul 30% di turisti stranieri in meno, sul 10% in meno di turisti totali per concentrarsi sul +1,4% di pernottamenti, “dato che rappresenta il vero motore economico del turismo in una città”.
Se così è aspettiamoci a breve di vedere, che so, Argenta, nell’Olimpo delle mete turistiche mondiali e Longastrino candidata a Capitale europea della cultura. Il comune del sindaco Andrea Baldini registra infatti alla stessa voce un +43,3%. Il motivo? I vari cantieri aperti con i fondi Pnrr che fanno arrivare nelle strutture ricettive le maestranze delle ditte con sede fuori città. Altrove lo chiamano il turismo del mattone.
Chiudo qui, non prima di una piccola tirata d’orecchie al nostro sindaco.
Nella sua replica scrive di “scontri diretti” a proposito di questo scambio di vedute sulla città. Mi permetto di correggerlo. In democrazia si chiamano confronti diretti.
Ma la democrazia non è come il morbillo. Non si trasmette.
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