Caos durante l’esame scritto dell’ottavo ciclo del Tfa sostegno, percorso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità nella scuola secondaria di secondo grado, con l’Università di Ferrara che – lo scorso 13 luglio – ha annullato la prova a tutti i candidati, dopo aver rilevato alcune difformità nel numero di iscritti e di prove consegnate al termine del test.
Stando a quanto si apprende infatti, dei 177 candidati ammessi alla prova, quelli riconosciuti regolarmente attraverso l’esibizione di un documento di identità personale, l’appello e la firma sul rispettivo registro sono stati 172. Alla fine dell’esame, però, le buste riconsegnate sono state 173. Quindi una in più rispetto a quelle previste.
Per questo motivo, rilevata l’anomalia, l’ateneo ha deciso di tutelarsi da eventuali contenziosi legali annullando la prova e incaricando la commissione esaminatrice di calendarizzare nuovamente una data per lo svolgimento della prova scritta, a cui potranno prendere parte solamente i candidati che erano presenti e si erano identificati all’appello del 13 luglio.
Il problema però ora è legato alle tempistiche della prova orale, programmata per metà settembre, ma non solo, con i candidati che si lamentano dei disagi dopo essersi visti annullare la prova.
“Questa situazione che si è venuta a creare – spiega una candidata – ha rivelato tutta l’incapacità nella gestione di una prova per meno di duecento candidati. Tra l’altro il foglio dell’elaborato scritto andava inserito in una busta davanti alla commissione. Siamo in un concorso pubblico e quello a cui oggi siamo costretti ha dell’incredibile. Il rettorato si è mosso nei limiti della legge, in modo che nessun candidato potesse impugnare la questione, ma il danneggiamento è collettivo e rivela l’incapacità di chi non ha saputo gestire un’ora di prova”.
Nello specifico, nel documento inviato da Unife ai candidati, si legge che la decisione è stata presa dopo aver valutato “l’impossibilità di risalire all’identità del candidato” che ha svolto la prova e “a cui corrisponde la busta eccedente, non essendoci la certezza che il candidato non registrato abbia indicato nella busta il proprio nominativo o nominativo di altri” o abbia potuto “aver svolto la prova in nome e per conto di altri iscritti“.
Da qui, ritenuto che la situazione verificatasi avrebbe potuto inficiare “la regolarità dell’intera prova scritta in quanto la presenza di un candidato ulteriore rispetto a quelli registrati ed identificati impedisce a monte di garantire l’esatta corrispondenza tra candidati e prove, con conseguente elevato rischio di contenzioso, non solo amministrativo, con esito sfavorevole per l’ateneo“, Unife ha deciso di annullare tutte le prove con buona pace di chi era regolarmente presente e ora dovrà nuovamente rifare il test.
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