
(foto Giori)
Lido di Spina. Una scaramuccia tra adolescenti poteva costare caro a due ragazzi – un bolognese di 21 anni e un ferrarese di 22 anni – che, inizialmente imputati per detenzione di sostanze stupefacenti, furto ed estorsione, ieri (giovedì 6 luglio) se la sono cavata con molto meno. Dopo averli assolti entrambi per i primi due reati, infatti, il collegio del tribunale di Ferrara – presidente Piera Tassoni, con a latere i giudici Alessandra Martinelli e Carlotta Franceschetti – ha assolto il primo anche per il terzo reato, condannando il secondo a un anno e tre mesi di reclusione, con pena sospesa, dopo aver però prima derubricato l’estorsione a tentata estorsione.
Il fatto risale all’estate del 2020, quando i due ragazzi vengono ospitati da tre amici nella casa al mare al lido di Spina, dove decidono di recarsi con un barattolino contenente circa 20 grammi di fumo, dal valore di 60 euro, che appena arrivati nascondono in una stanza dell’appartamento, ignari di quello che sarebbe accaduto poche ore più tardi.
Di ritorno da una serata in discoteca e con qualche bicchiere di troppo in corpo infatti, una volta tornati a casa, non trovano più lo stupefacente. Tanto basta per scatenare un rimpallo di responsabilità tra loro e i padroni di casa, con i primi che puntano il dito e lamentano di essere stati derubati e i secondi che si smarcano da ogni accusa, dicendo di non sapere a cosa si stessero riferendo.
La questione si accende e si anima sempre di più e dalle parole si passa ai fatti e, tra gli spintoni, i due ospitati vengono buttati fuori di casa. La vicenda potrebbe essere finita qui, se non fosse che uno dei proprietari della casa si accorge che, nel marasma, all’appello manca un paio di suoi occhiali e gli indizi fanno subito pensare a una sorta di ‘vendetta‘ da parte degli esiliati, che in men che non si dica vengono accusati di averli rubati per ripicca.
Ne nasce un nuovo diverbio che prosegue nei giorni successivi e culmina in un tentativo di mediazione: i tre propongono di scambiare gli occhiali con il barattolo di stupefacente, che nel mentre, dato per disperso e irrecuperabile, spunta ‘magicamente’ di nuovo fuori. I due cacciati accettano ma, al momento dello scambio, si accorgono che metà della droga inizialmente contenuta nel recipiente se n’è andata letteralmente in fumo, e ciò non fa altro che inasprire ulteriormente i rapporti.
Nemmeno il tentativo di trovare un accordo economico capace di ripagare il danno permette agli occhiali di fare il loro ritorno a casa e così la vittima del furto denuncia tutto ai carabinieri. Una decisione che però finisce per coinvolgere gli altri membri del gruppo che, sentiti dai militari, iniziano a raccontare i retroscena della vicenda fino all’intervento della Procura della Repubblica di Ferrara, con i due ‘presunti’ responsabili della sparizione degli occhiali che finiscono imputati per furto, detenzione di sostanze stupefacenti ed estorsione.
Per entrambi, ieri (giovedì 6 luglio), il pm Fabrizio Valloni aveva chiesto la condanna a due anni di reclusione per estorsione, mentre l’assoluzione per gli altri reati contestati. Dal canto loro, invece, gli avvocati difensori dei due imputati avevano chiesto la derubricazione del reato da estorsione a tentata estorsione, come poi confermato dalla sentenza emessa del tribunale, che alla fine ha condannato solamente uno dei due, vale a dire quello ritenuto maggiormente responsabile dei fatti accaduti.
Le motivazioni della sentenza sono attese entro novanta giorni.
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