
Elia Ricci (Facebook)
La pm Barbara Cavallo ha chiesto la proroga delle indagini sulla morte di Elia Ricci. Il caso è quello del 26enne di Goro, deceduto all’improvviso lo scorso 16 dicembre per un malore dopo una serata passata con gli amici.
La proroga si rende necessaria per concedere più tempo per le conclusioni sulle consulenze tossicologiche.
A esaminare la droga e le sostanze dopanti sequestrate dai carabinieri nella palestra frequentata dal giovane e nell’ambulatorio del fisioterapista, oltre che esperire le analisi sui liquidi corporei, sono il professor Roberto Testi dell’Istituto di Medicina Legale di Torino e il dottor Enrico Gerace del Centro Antidoping di Torino.
Elia era un culturista e, questo il timore degli inquirenti, potrebbe aver assunto sostanze dopanti dannose per il suo organismo.
A tal proposito, indagati per morte in conseguenza di altro reato sono il gestore di una palestra di Bosco Mesola frequentata da Elia, un uomo di 53 anni, e un fisioterapista di 26.
Nella palestra i Carabinieri di Comacchio e i Nas avevano trovato cocaina e hashish, oltre a numerosi farmaci (senza prescrizioni mediche) e sostanze dopanti. Il titolare, difeso dall’avvocato Denis Lovison, è finito ai domiciliari.
Il fisioterapista, con lo studio nel comacchiese, era invece stato denunciato a piede libero per detenzione di droga e ricettazione. Il professionista è difeso dall’avvocato Andrea Marzola.
I familiari della vittima sono invece assistiti dall’avvocata Tiziana Lionello del foro di Rovigo e dall’avvocato Gabriele Civello del foro di Venezia.
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