Cento
4 Giugno 2023
La denuncia arriva dal referente del comitato Cittadini in Soccorso al Pronto Soccorso, Marco Gallerani. Il servizio sarà attivo dodici ore al giorno, dalle 8 alle 20

L’ospedale di Cento perde altri pezzi: “Ci hanno depotenziato anche il reparto di Ginecologia”

di Redazione | 3 min

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di Manuela Artioli

Cento. All’ospedale Ss Annunziata è stato depotenziato anche il reparto di Ginecologia, che sarà attiva dalle 8 alle 20, per dodici ore al giorno. È quanto ha denunciato Marco Gallerani, referente del comitato Cittadini in Soccorso al Pronto Soccorso, durante la conferenza stampa convocata sabato mattina (3 giugno) davanti all’entrata delle ambulanze dell’ospedale di Cento.

È un fatto gravissimo – esordisce – che si va ad aggiungere alle altre specializzazioni che non sono più garantite all’interno di questa struttura, portando quindi all’indebolimento del Pronto Soccorso, malgrado le rassicurazioni che erano state date. Molto probabilmente presto i 22mila interventi caleranno, ci sarà una diminuzione che porterà a dire che il Pronto Soccorso di Cento non ha più quel bacino di utenza per giustificarne il mantenimento. Questo sta succedendo nell’assoluto silenzio delle istituzioni comunali, di tutti coloro coinvolti in questa questione”.

“Gli operatori sanitari del Punto Nascite – prosegue – hanno imparato qualche ora prima che ci sarebbe stata una riunione il 22 maggio, dove gli è stata comunicata la chiusura dal 1° giugno fino a fine settembre, quindi quattro mesi. Questo è accaduto senza nessun preavviso e senza discussione. Purtroppo il Pronto Soccorso non è stato preparato a questo”.

“Da parte delle ostetriche di Cento – osserva – è stata data la disponibilità ad intervenire a copertura h24 all’interno del pronto soccorso, dato che gli operatori non sono preparati a questo, ma questa proposta è stata bocciata. Il personale infermieristico ha scritto una lettera dichiarando il disagio e la preoccupazione per l’improvvisa responsabilità non supportata da nessuna formazione e declinando qualsiasi responsabilità davanti ad eventuali criticità che si dovessero presentare”.

“Io sono qui oggi a dire ai cittadini che ci stanno svuotando l’ospedale di Cento in tutte le varie funzioni perché deve essere a supporto di Cona – prosegue Gallerani-. Noi siamo qui per cercare di portare all’esterno quello che si sta tenendo all’oscuro. Questa è una struttura che è a supporto non solo di Cento ma anche di tutto il territorio limitrofo. A questo punto lancio un ultimo appello alle istituzioni, prima di tutto quelle comunali, perché bisogna agire e non sono più sufficienti i comunicati messi su Facebook. Oltretutto, a proposito dell’organizzazione dell’ospedale di Cento, mi risulta, da parte cittadini e operatori, che già da qualche tempo non sia più possibile prenotare delle prestazioni mutuali qui. Vengono espletate solo delle visite specialistiche private. Il fatto che la cittadinanza sia totalmente all’oscuro da queste cose è un fatto gravissimo. Chi ha la responsabilità di questa funzione deve comunicare ai cittadini“.

“Come comitato avete in mente già qualcosa?” qualcuno gli domanda: “Se l’indicazione sarà la non riapertura, con tutte le conseguenze del caso, è chiaro che a settembre si farà qualcosa”. “A settembre però non si rischia che sia troppo tardi?” obietta qualcun altro: “Certo, è una cosa che si può risolvere domani. Se questo nostro appello cade nel vuoto e nessuno dice più niente vedremo che cosa fare magari senza aspettare settembre. Quello che è importante però è che qui, chi deve fare, non siamo noi cittadini, per questo invito la Commissione sulla sanità a venire a parlare con gli operatori”.

L’ultimo appello che vorrei fare all’amministrazione comunale e alla commissione consigliare è quello di rendersi subito attive perché l’ospedale di Cento diventi una struttura strategica per la sanità regionale – termina Gallerani -, come hanno deciso di fare per quello di Bentivoglio”.

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