Naomo Lodi indagato per peculato. Già chiuse le indagini
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato
Storica decisione a tutela delle famiglie omogenitoriali. Gli avvocati: "Sentenza che riafferma il diritto dei bambini a vedersi riconosciuta la propria identità familiare senza discriminazioni"
A seguito del lancio dell’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Ferrara su falsi embrioni e procurato aborto, l’Azienda Usl di Ferrara ha annunciato che ha disposto in via precauzionale la sospensione temporanea dell’attività del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita (Pma) dell’ospedale del Delta, a Lagosanto
Un'indagine della Guardia di Finanza di Ferrara ha colpito il centro di Procreazione medicalmente assistita (Pma) dell'ospedale del Delta. Sei le persone indagate dalla Procura per false attestazioni, linee guida disattese e documentazione di impianti embrionali mai effettuati. Il responsabile è accusato anche di aver provocato un aborto ingannando la paziente
Confronto continuo e dialogo per far proseguire l'attività dell'hub. È quanto - nella mattinata di venerdì 7 novembre - Cristiano Bertarelli, sindaco di Lagosanto, ha chiesto alla dottoressa Nicoletta Natalini, direttrice generale dell'Ausl di Ferrara
Goro. Arriva una condanna per Enea Turolla, il pescatore di Goro, accusato di diffamazione nei confronti di Vladimiro Turola, dopo un’intervista rilasciata a Le Iene nel luglio 2018 sull’omicidio di Willy Branchi, il 18enne ucciso in circostanze mai chiarite il 30 settembre 1988 a Goro.
La pista su cui stavano indagando Le Iene, a quel tempo, era quella della droga, seguendo una tesi per cui la morte di Willy sarebbe stata legata al fatto che fosse il galoppino di un grosso spacciatore della zona.
In quella circostanza, durante la chiacchierata con il programma di Italia 1, Turolla pronunciò una frase riferendosi a Turola – “la droga a Goro l’ha portata lui” – che il diretto interessato – assistito dall’avvocato Laura Biolcati – ritenne essere diffamante, dopo averla sentita nella puntata del 5 marzo 2019.
Dopo aver sentito in aula, nell’udienza dello scorso 13 marzo, Antonino Monteleone e Riccardo Spagnoli, i due giornalisti del programma Mediaset, ieri (lunedì 22 maggio) il tribunale ha condannato l’uomo a pagare 900 euro di multa
“Non condividiamo la sentenza – ha affermato l’avvocato Pasquale Longobucco, che difende Turolla – e lo diciamo ancora prima di leggerne le motivazioni. La diffamazione non c’è stata e non appena capiremo il perché di questa decisione faremo appello”.
Le motivazioni della sentenza sono attese entro 15 giorni.
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