Goro
22 Maggio 2023
Cittadini esasperati e rischio di enormi danni ambientali con la continua fuoriuscita dal sottosuolo di carburante. Un problema che persiste da fine ottobre

Gasolio a Goro, situazione drammatica: petizione fra i cittadini

di Redazione | 4 min

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Goro. Sulla drammatica situazione della fuoriuscita di gasolio dal sottosuolo a Goro ancora non si muove foglia. Da mesi. Per la precisione dallo scorso ottobre. Così i residenti, tra le altre iniziative, hanno organizzato una petizione a Goro, allargata ai paesi limitrofi (Bosco Mesola, Mesola) e a chiunque altro voglia appoggiare la causa “vedendo oltre il proprio naso e comprendendo che non è il problema del “singolo cittadino” che ha avuto la sfortuna di trovarsi colpito davanti all’attività, ma il problema si è allargato nei mesi a macchia d’olio (nel vero senso del termine) e coinvolge purtroppo tutta la cittadinanza”.

Il problema ha avuto origine a fine ottobre dello scorso anno in piazzale Sandro Pertini, nella zona antistante al bar Al Porto (i cui gestori hanno lanciato l’allarme e ora anche la petizione), dove una ditta ha eseguito la bonifica di un vecchio distributore per barche determinando la fuoriuscita, probabilmente a causa di un serbatoio forato, di gasolio. Il forte odore prodotto da queste pozze, oltre a recare danni alla salute dei cittadini, aumenta il rischio di un eventuale disastro ambientale non troppo lontano. Le pesanti conseguenze economiche a cui è sottoposto il bar, lo obbligano a lunghi periodi di chiusura, rischiando di rovinare anche la stagione turistica che ormai è alle porte.

Le autorità sono da tempo informate, con interventi di ripristino del piazzale che hanno coinvolto il Comune di Goro, la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, l’Arpae e la ditta che ha svolto i lavori di ripristino della piazza, ma ad oggi provvedimenti effettivi non sono stati presi e la situazione nojn è cambiata.

“L’odore nell’aria è irrespirabile – spiegano Edgardo Mantovani ed Elena Gaiba, gestori del bar – tale fuoriuscita di nafta, negli ultimi giorni si è intensificata a causa del maltempo e delle abbondanti piogge, rendendo la situazione che già era oltre il limite della sopportabilità, ora più che mai insostenibile. La fuoriuscita del gasolio si verifica quotidianamente sia in condizioni di alta marea che di bassa marea, ininterrottamente da ottobre scorso”.

Il piazzale è stato oggetto negli anni di numerosi interventi di bonifica (da parte di una ditta), interventi dovuti al risanamento per la presenza di un distributore di barche dismesso e interrato nel manto del piazzale. Nel mese di ottobre 2022 sono state realizzate nuove perforazioni che probabilmente hanno fatto fuoriuscire gasolio dalle cisterne poste nel sottosuolo, creando grandi pozzanghere nel piazzale. E’ stata compiuta una gettata di asfalto per la quale l’attività del bar è stata chiusa per diversi giorni, intervento che non è stato risolutivo, con tentativi di mettere passerelle in legno o teli in plastica, ma la fuoriuscita è stata comunque quotidiana.

Le attività commerciali stanno subendo numerosi disagi e danni e i cittadini si lamentano dell’aria irrespirabile e nociva. Con la petizione l’intenzione è di spronare le autorità, che da tempo sono al corrente della situazione, di agire per risolvere in tempi brevi il problema, con la stagione turistica e diverse manifestazioni alle porte e l’aumento delle temperature che rendersanno il gasolio ancora più volatile e pericoloso. Per ora si è registrato l’interessamento del senatore Alberto Balboni (FdI) che ha presentato un’interrogazione parlamentare (al momento risulta solo una segnalazione al prefetto) che si spera possa smuovere la situazione.

“La situazione – aggiungono i due gestori del bar – è nota alle forze dell’ordine: Comando dei Carabinieri, Comando Vigili del Fuoco, Comune di Goro nella persona del sindaco e Ufficio Tecnico, Arpae, Azienda Ausl, che non sono intervenuti in maniera risolutiva. La situazione è pericolosa per quanto riguarda i danni alla salute, ambientali e le condizioni igienico sanitarie, dato che la nafta che esce dal piazzale si sta riversando nei terreni e nella falda sottostante l’area interessata, oltre alla nauseabonda esalazione del forte odore di carburante che crea un ambiente insalubre e fortemente inquinante, con moria di pini”.

La petizione “cartacea” è solo il primo passo, pensata soprattutto per dare la possibilità ai cittadini meno abituati all’utilizzo dei social, infatti partirà anche la petizione online su change.org per arrivare a un pubblico più vasto anche a livello nazionale.

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