Continua a essere critica ma sotto controllo la situazione delle piene dei fiumi in provincia di Ferrara, nel Centese e nell’Argentano, con inevitabili disagi dovuti anche all’interruzione precauzionale di alcune strade e altrettanti inevitabili danni all’agricoltura, mentre l’innalzamento del livello di guardia di alcuni corsi d’acqua hanno costretto a sospendere alcune tratte ferroviarie, fra cui la linea Ferrara-Ravenna.
Per la giornata di oggi giovedì 4 maggio la Protezione civile della regione non prevede fenomeni meteorologici significativi ai fini dell’allertamento, ma permane il codice rosso in riferimento alle numerose criticità idrauliche e danni in atto nella pianura centro-orientale.
A Cento, dove la preoccupazione riguarda la piena del Reno, il sindaco Edoardo Accorsi, in accordo con il primo cittadino di Pieve di Cento, ha provveduto alla chiusura della passerella ciclopedonale del ponte, come previsto quando la portata del fiume arriva a 7 metri e 50. “La situazione – rifewrisce Accorsi – è costantemente monitorata, così come lo è stata per tutta la notte. La struttura comunale (il Coc, ndr) è attiva insieme ai volontari della Protezione Civile, che voglio ringraziare per essere intervenuti con una squadra questa notte a supporto di territori in difficoltà”.
Nell’Argentano si sta facendo i conti con quello che è probabilmente il massimo storico del fiume Idice ed è il sindaco Andrea Baldini ad aver aggiornato la popolazione sulla situazione già nella tarda serata del 2 maggio: “La chiusa Accursi è stata completamente aperta, e segnaliamo la tracimazione della Coronella, sulla chiavica Cardinala. Si stanno allagando le casse di espansione e colmata di Argenta e Campotto, l’area tra la sinistra Idice e la Botte, per sgonfiare l’Idice ed evitare che rompa o tracimi in punti vicino a centri abitati, cioè dove più pericoloso. Abbiamo comunicato la situazione a tutti ai residenti dell’area in corso di allagamento, e vi aggiorneremo in caso di altre notizie. La viabilità, per chi viene da Argenta, è sempre interrotta all’altezza di via Bastia. L’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e protezione civile, insieme al Consorzio della Bonifica Renana sta coordinando le manovre idrauliche e gli interventi sul territorio”.
La situzione idraulica nel Ferrarese
Dopo due giorni di precipitazioni molto intense e costanti il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara ha fatto il punto sulla situazione idraulica e la tenuta idrogeologica del territorio. In base ai monitoraggi, tra il 1° maggio e la mattina del 3 sono caduti in media circa 70 mm di pioggia, con picchi di 103 mm nella zona più vicina alla Romagna, tra Bando e Menate. Un evento dunque di intensità rilevante, anche se inferiore a quanto registrato nelle zone del Bolognese e del Faentino nelle quali si sono superati anche i 200 mm. E il primo pensiero del presidente del Consorzio, Stefano Calderoni, va proprio ai territori maggiormente in difficoltà: “Vorrei esprimere la massima vicinanza alle persone colpite, agli sfollati, ai colleghi dei Consorzi e agli enti locali che sono in prima linea e stanno vivendo una situazione molto complessa a pochi chilometri da noi. Stiamo assistendo alle due facce del cambiamento climatico: lunghi periodi di siccità alternati a brevi periodi di precipitazioni intense, in sostanza da zero acqua a troppa acqua in poche ore. Purtroppo, questo “ciclo climatico” non ci consente di trattenere l’acqua, che finisce in mare, perché non abbiamo sufficiente capacità di invaso. Per questo motivo voglio sottolineare che le precipitazioni hanno magari portato un beneficio momentaneo alle colture, ma non sono la soluzione alla siccità che è tutt’altro che scongiurata. Per rendere più resiliente ai cambiamenti climatici un territorio che è sicuramente fragile, come molti altri nel nostro Paese, si deve fare in fretta. Come Consorzio stiamo lavorando per ottenere i fondi del Pnnr, ed elaborando un Piano Siccità efficace. Con i finanziamenti che crediamo arriveranno e con quelli già ottenuti dobbiamo lavorare a un obiettivo preciso: rendere il territorio sicuro e forte di fronte a un clima sempre più estremo, perché solo con la sicurezza c’è futuro”.
Il direttore generale Mauro Monti fa poi il punto sulle criticità affrontate dal Consorzio in questi giorni e sui progetti per la resilienza e la sicurezza del comprensorio ferrarese. “La pioggia non ha creato danni al sistema infrastrutturale e le nostre squadre sono rimaste al lavoro la notte del 2 maggio a scopo precauzionale, per controllare la funzionalità della rete di scolo ed effettuare la pulizia delle griglie degli impianti idrovori per assicurarne l’efficienza. La rete sta rispondendo bene perché, in base alle prevenzioni meteo, avevamo ridotto i livelli dei canali a scopo precauzionale, favorendo la ricettività del sistema. Naturalmente occorrono interventi strutturali importanti e in questo senso abbiamo ottenuto importanti finanziamenti e anche il PNRR sta cominciando a concretizzarsi. Però abbiamo bisogno di ulteriori risorse per realizzare progetti, uno su tutti: la ricalibratura della nostra rete di bonifica promiscua, al fine di recuperare capacità di portata e invaso dei canali. Sono 30 milioni di euro di investimento che possono fare la differenza ed essere utili sia nella stagione secca, utilizzando i canali come invasi, sia per la laminazione delle piene. Abbiamo anche presentato alla Regione, su richiesta del Governo, la lista dei progetti più urgenti per i quali siamo pronti. Oltre alla ricalibratura dei canali, infatti, abbiamo presentato il progetto di automazione e telecontrollo del Canal Bianco; il completamento del sistema irriguo Ciarle Nord, quello degli impianti di derivazione di Guarda e Garbina, e il completamento del 2°lotto del sistema irriguo Ponti. Tutti interventi che vanno nella direzione di aumentare la resilienza del sistema e rispondere alle esigenze dell’agricoltura, incrementando nel contempo la sicurezza dei cittadini”.
La situazione in Emilia-Romagna
Per oggi giovedì 4 maggio si prevede l’esaurimento delle piene nei tratti montani e il progressivo rientro al di sotto delle soglie 3 dei livelli idrometrici nei tratti vallivi dei corsi d’acqua interessati dalle piene. Sono comunque gravi le conseguenze del maltempo nella nostra regione, soprattutto in Romagna. Il Sillaro, tracimando, ha causato due rotte dell’argine: la più grande si è verificata a Massa Lombarda (Ravenna), dove in via Merlo – a valle di Portonovo -, sono in corso dal 2 maggio le operazioni di chiusura. A Faenza l’esondazione del Lamone ha provocato l’allagamento nell’area Borgo Durbecco e della zona esterna dell’abitato, nella parte pedecollinare. Osservata speciale, al momento, la zona di Bagnacavallo, che rientra tra le situazioni più critiche per l’evolversi degli allagamenti.
A Castel Bolognese un signore di 80 anni è deceduto travolto dall’acqua mentre in bici percorreva una zona interdetta alla circolazione, dopo la fuoruscita del Senio. Due i dispersi per una frana che si è abbattuta su un’abitazione, a Fontanelice. Numerose le evacuazioni: la più significativa a Faenza, 250 persone, poi Castel Bolognese e Conselice, circa 60 ciascuna, più altre con numeri inferiori.
“Poco fa ho sentito al telefono la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ringrazio per la vicinanza che ha espresso all’Emilia-Romagna e alle comunità colpite – afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -. Insieme alla vicepresidente Irene Priolo, siamo in contatto costante con il Governo e la Protezione civile, e siamo già al lavoro per chiedere la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale: faremo tutto ciò che serve per garantire assistenza e sostegno alle persone coinvolte, per i danni e le conseguenze del maltempo che si è abbattuto sulla nostra regione, in particolare la Romagna”.
Prosegue nel frattempo il monitoraggio della situazione causata dalle abbondanti precipitazioni.
Nel comune di Imola, il sormonto del canale di Correcchio ha causato l’allagamento di Sasso Morelli e Sesto Imolese. Sempre a Sesto Imolese, un fontanazzo stamattina ha generato un’altra rottura arginale.
E sempre nel Bolognese una rotta si è verificata ieri mattina (3 maggio) in seguito al sormonto del Quaderna. Lungo il Gaiana, la rottura di un trafilamento sta generando allagamenti in un’area comunque scarsamente abitata tra il corso d’acqua, il Quaderna stesso e la strada statale.
A Molinella, a causa di una rottura dell’argine per tracimazione, l’acqua sta andando verso l’abitato di Selva Malvezzi; si sta valutando la necessità di evacuare i residenti della zona.
Un’abitazione in via Casolana è coinvolta dalla frana a Fontanelice, dove un dissesto ha chiuso la Provinciale 33: si cercano due persone disperse. Sul posto è arrivato l’elicottero di Ravenna, che sta portando le squadre di soccorso alpino per recuperare i residenti dell’abitazione.
Numerosi i dissesti segnalati lungo viabilità comunale e provinciale nel Bolognese, Modenese e Ravennate. Chiusa la strada della Gardelletta.
Nel Ravennate, a Faenza, come detto, per l’esondazione del Lamone è allagata la zona esterna dell’abitato, nella parte pedecollinare, e in città a Borgo Durbecco.
Critica la situazione a Boncellino in comune di Bagnacavallo. Sono già iniziate le operazioni di ricostruzione dell’argine con la posa di massi ciclopici. Allagamenti interessano anche il territorio di Conselice, causata dalla rotta dell’argine del Sillaro.
Tutta la macchina della protezione civile continua a essere attiva con il Cor regionale aperto dalla scorsa notte a Bologna, così come le Sale operative unificate attivate dalle prefetture delle provincie di Bologna, Ravenna, Modena, Reggio Emilia e Forlì Cesena.
Lo stesso i Centri operativi comunali, oltre ai volontari, i Vigili del fuoco, con mezzi e uomini arrivati anche da altre regioni, esercito e forze dell’ordine, polizia locali. Riuniti oggi 3 maggio sia il Centro coordinamento soccorsi della Prefettura di Ravenna, in sede permanente unificata con il Centro operativo comunale, che quello di Bologna.
Il presidente Bonaccini, che ha annullato gli appuntamenti della giornata, segue la situazione in tempo reale insieme alla vicepresidente con delega alla Protezione civile, Priolo, e al sottosegretario alla presidenza della Giunta, Davide Baruffi, entrambi al Cor di viale Silvani a Bologna.
“Siamo vicini alle persone e alle comunità colpite – ribadiscono Bonaccini e Prio lo– e vogliamo fare tutto ciò che serve per loro. Così come esprimiamo le nostre condoglianze per la persona deceduta, stringendoci ai familiari. E il grazie va ai sindaci e a tutti coloro che da ore e ore si stanno adoperando per portare aiuto a chi ha bisogno e sta gestendo evacuazioni e misure di emergenza”.
Sono 183 i volontari dei Coordinamenti di Piacenza, Reggio Emilia, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini che stanno già raggiungendo le località più colpite. I referenti delle colonne mobili delle Regioni Marche, Toscana, Lombardia, Veneto e Liguria stanno svolgendo sopralluoghi con i tecnici dell’Agenzia regionale per la Scurezza territoriale e la Protezione civile, per attivare squadre e mezzi di supporto in particolare nel Ravennate.
La situazione della viabilità
Proseguono le attività Anas per fronteggiare l’emergenza maltempo che dal 2 maggio sta interessando la regione Emilia-Romagna. Gli operatori Anas sono impegnati senza sosta, sulle strade statali di competenza, monitorando i corsi d’acqua che hanno raggiunto la piena a causa delle abbondanti precipitazioni delle ultime 24 ore, procedendo alla pulizia del piano viabile nei tratti interessati da smottamenti e gestendo al viabilità ed i percorsi alternativi interessate dalle chiusure.
Nella città metropolitana di Bologna permane la chiusura al traffico della SS 253 bis “Trasversale di Pianura” tra il km 30,400 ed il km 36,770 nel comune di Medicina, in via precauzionale per la piena del fiume Gaiana.
A causa di una frana, sulla strada statale 65 “della Futa”, nel territorio comunale di Loiano, permane la chiusura al traffico del tratto tra il 77,000 ed il km 82,500 in entrambe le direzioni di marcia: il percorso alternativo prevede per i veicoli leggeri il transito su Via Panoramica e su via Guarda nel comune di Loiano. Per i mezzi superiori alle 3.5 ton diretti in direzione Toscana è prevista l’inversione di marcia al km 83,1000 mentre per i veicoli in direzione Bologna inversione al km 72,000 nei pressi della rotatoria nel comune di Loiano. Al km 89,600 per uno smottamento riversatosi sulla corsia in direzione Bologna,è invece attivo il senso unico alternato presidiato.
Sempre sulla SS 65 per consentire le verifiche e le indagini su un ponte e proseguire le attività di pulizia del piano viabile la strada è chiusa dal km 72,000 al km 76,300: il traffico viene deviato sulla viabilità secondaria, come da indicazioni in loco.
In provincia di Ravenna per l’innalzamento del fiume Lamone è stata chiusa al traffico della SS 16 “Adriatica” dal km 136,100 ed il km 147,000 con percorso alternativo che ha previsto la deviazione, in corrispondenza con la rotatoria di via Rossetta-via Sinistra Canale, sulla SP8 verso Bagnacavallo per proseguire sulla A14 dir fino all’innesto con via San Vitale al km 147,000, come da indicazioni in loco. Nel pomeriggio del 3 maggio è stata poi riaperta al traffico, in entrambe le direzioni di marcia, la SS 16 “Adriatica” a Mezzano, in comune di Ravenna.
Per l’esondazione del fiume Senio inoltre permane l’interdizione al traffico, in via precauzionale, della SS 9 “via Emilia” nel comune di Castelbolognese dal km 72 al k km 66,300. I flussi di traffico in direzione Rimini vengono deviati al km 72 sulla SP 47 mentre i mezzi in direzione Bologna sono deviati sulla SP29 al km 66,300.
Inoltre è stato attivato il senso unico alternato presidiato lungo la SS 67 “Tosco Romagnola” nei pressi del km 168,500 a Dovadola, in provincia di Forlì Cesena a causa dello smottamento di materiale proveniente dalla ripa di monte.
Tutte le attività ed azioni sono svolte e coordinate in piena sinergia con Prefetture, Regione, Enti Locali e Forze di Polizia nell’ambito dei tavoli istituzionali convocati.
La situazione meteo
Dopo 48 ore di pioggia ininterrotta, le precipitazioni si sono esaurite attorno a mezzogiorno del 3 maggio.
Nella fascia pedecollinare, la pioggia caduta al suolo ha toccato in varie stazioni oltre 200 millimetri, superando i livelli di allarme e i massimi storici mai registrati. Il fiume Senio e il Lamone hanno fatto registrare in alcune sezioni livelli al colmo, prossimi al massimo misurabile dagli strumenti esistenti.
Nel Bolognese, ad esempio, nella sezione di Le Taverne a Fontanelice – nel bacino del Santerno – si sono registrati 209 millimetri di pioggia in 24 ore; San Ruffilo 129 millimetri di pioggia, con tempo di ritorno 284 anni; a Madonna dei Fornelli 132 millimetri, con tempo di ritorno di 107 anni.
Nel Ravennate, a Casola Valsenio si sono registrati 174,8 millimetri; a Monte Albano 185 millimetri. A Monte Romano, nel bacino del Lamone, 135 millimetri con tempo di ritorno di 47 anni. Nella sezione di Trebbio, 193 millimetri di pioggia.
La nuova allerta
Permane allerta rossa fino alla mezzanotte del 3 maggio nelle aree centro orientali della regione, in particolare nel Bolognese e in Romagna, a causa degli estesi allagamenti presenti e delle criticità idrauliche e idrogeologiche. Sul resto della regione, allerta arancione sull’Appennino riminese; gialla nell’Appennino tra Reggio e Modena, nella pianura modenese e nel Ferrarese.