Otto mesi di reclusione. È quanto chiede la Procura per un ex detenuto che, durante il proprio periodo di custodia nel carcere di via Arginone per spaccio, si sarebbe reso responsabile del reato di danneggiamento aggravato.
I fatti contestati risalgono al 28 dicembre 2019, quando l’imputato, un 36enne di origini tunisine, difeso dagli avvocati Simone Matraxia e Alex De Anna, aiutandosi con parte della branda, avrebbe ‘distrutto‘ il mobilio e i sanitari della cella in cui soggiornava.
Durante l’udienza di ieri (venerdì 24 marzo) sono stati sentiti due agenti della polizia penitenziaria, che hanno riferito come, in quella circostanza, il “detenuto, andato in escandescenza, aveva iniziato a rompere tutto quello che aveva in cella, distruggendo tutto quello che aveva intorno, soprattutto in bagno, dove non era rimasto più niente”.
La sentenza è attesa per il 26 giugno.
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