Codigoro
10 Marzo 2023
"Il confine dell’acqua. Il paesaggio del Delta del Po e i cambiamenti climatici". Questo il tema affrontato da Romeo Farinella, professore ordinario di Progettazione Urbanistica del dipartimento di Architettura dell'Università di Ferrara, nel corso di una lezione tenuta mercoledì all'istituto superiore "Guido Monaco" di Pomposa

Lectio magistralis di Romeo Farinella sui cambiamenti climatici agli studenti delle superiori

di Redazione | 5 min

Leggi anche

Il Maggio dei Libri prosegue con Alice Bassoli

Con la scrittrice emiliana Alice Bassoli, proseguirà, oggi pomeriggio, mercoledì 21 maggio, al Palazzo del Vescovo, la rassegna letteraria Il Maggio dei Libri, avviata in tandem con la Torre della Finanza

Codigoro. Al via i lavori sulla Romea da mercoledì

Da mercoledì 21 maggio, Anas avvierà una nuova fase dei lavori per la realizzazione della nuova rotatoria posta al km 45,600 della strada statale 309 Romea nei pressi dell’intersezione con la via della Cooperazione, in località Lovara, nel comune di Codigoro

Colpisce i fili dell’alta tensione con la canna da pesca. Muore folgorato

Era arrivato fino a Codigoro con la moglie per una tranquilla giornata di pesca. Rossano Bondioli, 74enne residente a Malalbergo in provincia di Bologna, è deceduto dopo che, lanciando la lenza, ha toccato con la canna da pesca il filo di un traliccio dell'alta tensione venendo fatalmente attraversato dalla scossa

Vandali al ristorante La Zanzara. Il racconto del titolare

Bottiglie e bicchieri mandati in frantumi, lampade da tavolo gettate a terra, mobiletti scaraventati sul pavimento, attrezzatura informatica divelta e danneggiata, cibo sottratto dalla cucina e successivamente sparso in giardino

“Il confine dell’acqua. Il paesaggio del Delta del Po e i cambiamenti climatici”. Questo il tema affrontato da Romeo Farinella, professore ordinario di Progettazione Urbanistica del dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, nel corso di una lezione tenuta mercoledì all’istituto superiore “Guido Monaco” di Pomposa.

Le classi terze, quarte e quinte dell’indirizzo Costruzione, Ambiente e Territorio, sono quelle coinvolte nella importante lezione, promossa dall’Assessorato all’Istruzione del Comune di Codigoro, in collaborazione con i docenti della scuola stessa, i professori Innocenzo Di Falco e Antonio Bucci. L’iniziativa, in continuità con i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO) e con il progetto avviato lo scorso anno, si è posta l’obiettivo di creare negli studenti un importante senso di appartenenza al territorio in cui si vive, attraverso la progettazione di proposte di riqualificazione e valorizzazione strutturale e ambientale passando anche attraverso studi storico-naturalistici. L’intento è anche quello di sviluppare  conoscenze “sul campo” nell’ambito della sostenibilità ambientale, acquisendo competenze spendibili sul territorio e nel futuro mondo del lavoro.

A questo proposito gli studenti hanno presentato una proposta di  progetto di ristrutturazione di Villa Scalambra, adiacente all’Abbazia di Pomposa, acquistata recentemente dal Comune di Codigoro e per la quale il Comune di Codigoro sono previsti importanti progetti di riqualificazione, destinati a trasformarla in un centro culturale musicale dedicato a Guido monaco e in una scuola di musica.

Farinella ha incentrato la propria lezione sul futuro del territorio deltizio, aprendo e stimolando negli studenti riflessioni sulle problematiche relative alla crisi climatica ed al rischio costiero. La problematica legata all’erosione costiera, rilevata in modo significativo negli ultimi anni, con una serie di episodi autunnali che hanno messo in ginocchio il litorale, ha consentito a Farinella di formulare diverse, concrete proposte di intervento.

“Il mondo intero condivide oggi i problemi derivanti dalla crisi climatica, le istituzioni internazionali preposte al governo globale, quali le Nazioni Unite tramite l’IPCC, da anni forniscono strumenti di indirizzo che sono patrimonio comune per tutta l’umanità, eppure ampiamente disattesi. Non possiamo più permetterci tale leggerezza e sottovalutazione. I problemi strutturali delle nostre coste – ha sottolineato Romeo Farinella -,  sono da decenni inquadrati in vecchie logiche settoriali e al di fuori di qualunque visione di territorio. Il tema dell’impatto dell’urbanizzazione costiera (tra cui vanno annoverate le strutture balneari) non è mai stato attentamente valutato e quindi le problematiche connesse con il rischio costiero non sono mai state poste in relazione con la necessità di ripensare le modalità dell’urbanizzazione, valutando anche ipotesi di ‘decostruzione’. Inoltre, non possiamo affrontare il problema delle coste senza affrontare quello dei fiumi che al mare affluiscono. I motivi sono vari e noti da tempo. Dai fiumi arrivano le sabbie – prosegue Farinella – che alimentano le coste, ma se i corsi d’acqua vengono artificializzati o bacinizzati questo importante afflusso si interrompe, così come la siccità che si sta consolidando, contribuisce all’ingressione del cuneo salino. Tali problematiche ci portano a dire che le dinamiche costiere vanno valutate anche alla scala dei bacini idrografici. L’attuale situazione determinata dalle recenti mareggiate che hanno interessato la costa ferrarese pone all’ordine del giorno due questioni rilevanti. La prima riguarda la gestione dell’emergenza con tutti gli aspetti geomorfologici, ambientali, sociali ed economici connessi. La seconda riguarda la lunga durata: come affrontare il problema dell’impatto delle mareggiate e dell’innalzamento del mare? Come ripensare l’assetto urbanistico, paesaggistico e ambientale di questi territori fragili? La drammaticità del tema è insita nel processo che ha portato, nel corso del Novecento, ad un progressivo irrigidimento della costa, con urbanizzazioni fuori controllo, interventi di protezione costiera rigidi e pertanto discutibili, con un approccio nel tempo sempre più emergenziale e non di pianificazione e di visione. I fenomeni oggi in corso ci impongono un cambio di visione e di paradigma, dobbiamo ripensare i nostri territori in funzione dei mutamenti in corso e in particolare nei territori deltizi da sempre in cambiamento”.

Il docente universitario, che è anche  direttore del CITERlab – Laboratorio di progettazione urbana e territoriale e membro del CCSI – Centro di Ateneo per la Cooperazione allo Sviluppo Internazionale dell’Università di Ferrara, ha poi introdotto una articolata discussione sulla transazione ecologica.”Riflettere sulla transizione ecologica o ambientale delle aree di costa significa agire non solo in maniera sostenibile sui contesti insediati esistenti ma anche riflettere su parole chiave quali ‘decostruzione’, ‘arretramento’, ‘delocalizzazione’ degli insediamenti. In alcuni paesi europei – ha evidenziato Farinella – come l’Olanda o il Regno Unito, si sono valutati e avviati «arretramenti» necessari alla messa in sicurezza della popolazione insediata; ovviamente anche in questa prospettiva la conoscenza dei contesti locali appare necessaria per evitare di generalizzare soluzioni non esportabili ovunque. Per molto tempo l’unica difesa contro l’erosione costiera è stata la costruzione (in emergenza) di opere rigide (barriere frangiflutti, pennelli e scogliere aderenti) che non risolvono i problemi e spesso li spostano sulle aree limitrofe. Altra tipologia di intervento sono stati i ripascimenti stagionali e pluriennali di sabbia, che oltre ad essere regolarmente ‘rimangiati’ dal mare, devono fare i conti con il fatto che la sabbia è una risorsa finita e che inizia a mancare, dando vita, nel mondo, a un mercato lucrativo che genera fenomeni di rapina della risorsa e sfruttamenti di chi ci lavora, in molti paesi asiatici e africani. Inoltre, non dobbiamo dimenticarci che i litorali e le spiagge sono beni comuni, il cui equilibrio naturale è già profondamente alterato. Un approccio complesso rivolto alla salvaguardia e al ripristino di sistemi “naturali” costieri significa associare i temi della biodiversità a quelli del potenziamento di economie locali fondate sulla qualità dei processi e dei progetti applicando delle Nature Based Solution finalizzate alla rinaturalizzazione della costa, al ripristino dei sistemi dunosi, al ridisegnando delle urbanizzazioni retrostanti, e all’organizzazione del fronte spiaggia, prevedendo anche l’arretramento dei bagni dietro cordoni dunosi. Questi vanno associati alla previsione di zone umide cuscinetto in grado di assorbire l’allagamento o all’introduzione di sistemi naturali di alimentazione della sabbia come sono i Sand Motors, pionieristicamente sperimentati in Olanda”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com