L'inverno del nostro scontento
23 Febbraio 2023

Sosteniamo la preside Annalisa Savino del Liceo Leonardo da Vinci di Firenze

di Girolamo De Michele | 4 min

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Rilancio il comunicato di Priorità alla scuola di Firenze in solidarietà alla preside Annalisa Savino
Per firmare cliccare qui
In calce, la lettera della preside Annalisa Savino

Aggiornamento: qui il documento del Collegio Docenti e del Consiglio d’Istituto del Liceo Michelangelo di Firenze

In seguito alle dichiarazioni rilasciate oggi dal ministro Giuseppe Valditara, Priorità alla Scuola e tutta la comunità educante che si riconosce nei valori della scuola della Costituzione ringraziano ancora la dottoressa Annalisa Savino, dirigente del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Firenze, per il messaggio a studenti e famiglie che ha diramato, il 21 febbraio 2023, in seguito a quanto accaduto davanti al liceo Michelangiolo di Firenze. E le esprimono la loro solidarietà di fronte alle esplicite minacce di provvedimenti disciplinari, scandalosamente lanciate dal ministro durante un’intervista televisiva.

Il ministro che, come tutto il governo in carica, non ha speso nemmeno una parola sull’agguato fascista di sabato 18 febbraio, un episodio gravissimo successo davanti a una scuola pubblica, condanna invece la lettera della dott.ssa Savino.  Il ministro irride la dottoressa Savino perché ha ricordato che il fascismo nasce “ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici […] lasciata a se stessa da passanti indifferenti”. Il ministro sostiene addirittura che a una dirigente scolastica non compete entrare nel merito di queste faccende, di un’aggressione politica avvenuta davanti a una scuola.

A chi competerebbe allora? “Odio gli indifferenti” ricordava la dottoressa Savino in una lettera che letteralmente fa scuola, combattendo anche la “sfiducia collettiva nelle istituzioni” e uno “sguardo ripiegato dentro al proprio recinto”. Una lettera che Priorità alla Scuola ha rilanciato immediatamente, sottolineando che è questa la scuola in cui si riconosce e che vuole, quella aperta, libera e democratica, che rifiuta le frontiere.

Non ci stupiamo che il ministro dei muri di Stato si sia sentito chiamato direttamente in causa da una lettera che invita a lasciare solo chi “decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri”. E sentendosi attaccato, dalla sua posizione ha avuto persino la spudoratezza di chiedere, o intimare, solidarietà.

Di fronte al ministro delle teleminacce, noi non intendiamo lasciare sola la dottoressa Savino, e cominciamo scrivendo per lei, come lei non ci ha lasciato soli e ha scritto per noi nei giorni scorsi. E invitiamo tutta la comunità educante che si riconosce nella scuola antifascista e democratica a unirsi a queste parole sottoscrivendole.

Questa la lettera della preside Annalisa Savino

Cari studenti

in merito a quanto accaduto lo scorso sabato davanti al Liceo Michelangelo di Firenze, al dibattito, alle reazioni e alle omesse reazioni, ritengo che ognuno di voi abbia già una sua opinione, riflettuta e immaginata da sé, considerato che l’episodio coinvolge vostri coetanei e si è svolto davanti a una scuola superiore, come lo è la vostra. Non vi tedio dunque, ma mi preme ricordarvi solo due cose.

Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a se stessa da passanti indifferenti. “Odio gli indifferenti” diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee.

Inoltre, siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni. Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza. Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così.

La Dirigente Scolastica

Dott.ssa Annalisa Savino

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