Tentato furto in un vivaio. Uomo arrestato dai carabinieri
Un uomo tenta un furto in un vivaio ma il figlio dei titolari lo segue indicando la posizioni ai carabinieri che riescono a intercettare così il veicolo su cui si stava dando alla fuga
Un uomo tenta un furto in un vivaio ma il figlio dei titolari lo segue indicando la posizioni ai carabinieri che riescono a intercettare così il veicolo su cui si stava dando alla fuga
Dopo la sentenza di primo grado con cui il gup Carlo Negri del tribunale Ferrara ha pronunciato l'assoluzione per i cinque accusati per le presunte tangenti tra i padiglioni della Fiera, nei giorni scorsi, la Procura ha deciso di ricorrere alla Corte d'Appello di Bologna per quanto riguarda la posizione dell'ex presidente Filippo Parisini, inizialmente prosciolto dal giudice dopo la richiesta di rinvio a giudizio, chiedendo ai giudici bolognesi di disporne il rinvio a giudizio
Adescava le sue vittime in stazione, chiedendo loro un passaggio in automobile o proponendo rapporti sessuali a pagamento, e poi le rapinava del portafoglio che tenevano nelle tasche posteriori dei pantaloni
Tragedia in zona Gad, dove una giovane donna italiana è stata ritrovata senza vita in un pianerottolo della Torre A del Grattacielo
Nella nuova operazione interforze compiuta il 2 maggio su disposizione della Prefettura di Ferrara sono state impiegate sette pattuglie, nonché 14 tra agenti e militari della Questura, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale Terre Estensi
Non ci sarà nessuna ulteriore perizia psichiatrica per Stefano Franzolin, il 48enne che il 22 marzo 2021, con un cuscino, soffocò la madre Alberta Paola Sturaro, nella loro abitazione di via della Ghiara.
La decisione della Corte d’Assise (presidente Piera Tassoni con a latere Silvia Marini) è arrivata al termine dell’udienza di ieri (mercoledì 25 gennaio) mattina, in cui sono stati nuovamente sentiti gli psichiatri Giuseppina Meloni, consulente nominata dal Gip, e Paolo Verri, consulente di parte della difesa, che hanno relazionato sullo stato di salute mentale di Franzolin al momento dell’omicidio.
Nello specifico, secondo Verri, già autore della perizia a Michele Cazzanti, l’omicida di piazzetta Schiatti, quello dell’imputato è un “quadro cronico” di una persona che “non ha un adeguato contatto con la realtà”, ma presenta “un disturbo molto grave, che è incompatibile con la detenzione” riconducibile a un “autismo psicotico cronico“.
Per il consulente della difesa, quindi, c’è stato “un prima, un mentre e un dopo nell’omicidio”. “Nel momento in cui Franzolin sale le scale – ha spiegato Verri – era in uno stato di confusione in cui non era perfettamente vigile e capace di progettare quello che stava facendo. È in questo stato che, sull’onda dell’impulso, perde il controllo senza avere chiaramente la capacità di intendere e di volere. C’è un’alterazione dello stato di coscienza pre-omicidio, poi l‘ingiuria della madre l’ha fatto completamente saltare e poi uno stato crepuscolare in cui ha perso coscienza e ha vissuto alcune ore in cui non era presente alla realtà cosciente”.
Dal canto suo, Meloni ha ribadito che nel momento in cui ha ucciso la madre, Franzolin era completamente preso da una “tempesta emotiva” scatenata da una frase – «fai casino come tuo padre» – che la donna gli avrebbe rivolto pochi istanti prima di essere soffocata con il cuscino. Un gesto che, secondo la consulente del Gip, dimostra come la capacità di volere da parte dell’uomo sia saltata completamente, mentre quella di intendere non era completamente attenuata, anche per via di una capacità cognitiva molto elevata da parte di Franzolin.
Infine, sottolineandone la pericolosità, la psichiatra si è soffermata sui “due tipi di delirio” che avrebbero afflitto e tutt’oggi affliggono l’imputato. Il primo legato “a una forte spinta dovuta al disaccordo tra i genitori” con cui il presunto omicida, anche a causa del suo essere “molto sensibile”, sarebbe rimasto “incastrato col finire per polarizzare tutte le colpe dei suoi insuccessi sulla relazione tra la mamma e il papà”. Invece, il secondo sarebbe connesso a una “sintomatologia al limite di un disturbo di tipo ossessivo-compulsivo“.
La prossima udienza è fissata per il 2 marzo. In quella data ci sarà la discussione con la requisitoria del pm Ombretta Volta, che ieri non ha accolto la richiesta dell’avvocato Pier Guido Soprani, che oggi difende i fratelli Sonia e Alessandro Franzolin, di allargare l’imputazione con l’aggravante della minorata difesa e della premeditazione, a cui faranno seguito le arringhe dei legali delle due parti.
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