
(immagine d’archivio)
Sull’ingarbugliata situazione dell’area di via delle Erbe, la cosiddetta “campagna in città”, la risposta della Giunta alle richieste di chiarimenti rimane la stessa. In sintesi estrema: tutto rimandato alla stesura del Pug (Piano urbanistico generale), che dovrà definirne la nuova funzione strategica.
Quale essa sia, però, ancora non è dato sapere, e in ogni caso trascorreranno almeno altri due anni prima di poter dipanare una situazione che vede l’Associazione Nuova Terra Viva occupare ancora l’area in questione nonostante nel 2017 sia scaduta la concessione del Comune e il tribunale abbia in seguito emesso sentenza di sfratto, la cui esecuzione è stata differita dallo stesso Comune in attesa di “scelte strategiche”.
E’ questo il tenore della risposta dell’assessore Angela Travagli all’interpellanza presentata da Ilaria Baraldi (Pd) nell’aprile del 2022 e discussa ieri in Consiglio comunale. La stessa risposta che nel maggio dello scorso anno venne data in Consiglio trasformando l’interpellanza in ‘question time’. Travagli, insomma, non ha fatto altro che ripetere la stessa succinta spiegazione a una Baraldi rimasta per nulla soddisfatta, tant’è che la consigliera di opposizione ha annunciato di voler ripresentare una nuova interpellanza sul tema “non essendo stato risposto a tutto ciò che chiedevamo”. Domande che riguardavano appunto il permanere nell’area della Nuova Terraviva, in virtù di quale titolo, quali attività stia svolgendo e a quali condizioni economiche. “Trattandosi questa volta di un’interpellanza – ha replicato Ilaria Baraldi – si poteva approfittare per approfondire il tema rispetto a un più veloce question time. Continuo a dire che quella è un’area di grandissimo interesse per la città e che il Pug non potrà indirizzarlo a un utilizzo diverso da quello attuale”. Senza contare che, come rimarcato inizialmente dalla stessa Baraldi, “il Pug ha subìto ritardi e non verrà chiuso prima di un paio d’anni”.
Al momento, dunque, l’area di via delle Erbe rimane occupata dall’associazione Nuova Terraviva, in forza di una richiesta di differimento dello sfratto che il Comune ha concesso a fronte dell’obbligo di manutenzione dell’area. Questo dopo una vicenda, come detto, ingarbugliata, iniziata con una sentenza, non appellata, del tribunale di Ferrara che ha accertato la scadenza della concessione già nel 2017 con ordine a Nuova Terraviva di liberare l’area entro l’annata agraria 2020. Poi la decisione della giunta di procedere con un nuovo affidamento, l’ok a una gara informale rivolta a 14 partecipanti alla precedente manifestazione d’interesse, lo svolgimento della gara con due partecipanti – Nuova Terraviva e un rete d’imprese “Vie delle Erbe”’ – e il suo annullamento, sempre su decisione della giunta, proprio nel momento in cui si doveva decidere l’assegnazione al vincitore, per via dei già citati possibili conflitti con il Piano urbanistico generale.
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