Cronaca
20 Gennaio 2023
Il 54enne agente della penitenziaria Cristiano Valentino si è sentito male nel pomeriggio di mercoledì. È ricoverato in Rianimazione all'ospedale di Cona

Colpito da un malore dopo l’udienza. Poliziotto lotta tra la vita e la morte

di Davide Soattin | 3 min

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Era stato ascoltato in tribunale mercoledì (18 gennaio) mattina, durante il processo che lo vedeva imputato per alcune vicende interne al carcere di Ferrara, ma nessuno avrebbe mai immaginato quello che sarebbe successo poche ore più tardi.

Lotta tra la vita e la morte il 54enne Cristiano Valentino. L’agente di Polizia penitenziaria è in fin di vita all’ospedale Sant’Anna di Cona, dov’è stato ricoverato d’urgenza in seguito a un malore improvviso accusato intorno alle 17 di mercoledì pomeriggio.

L’uomo, finita l’udienza, era andato a pranzo col suo legale difensore, l’avvocato Denis Lovison e, almeno fino a quel momento, nulla aveva lasciato presagire quanto successo poco dopo.

Nel tardo pomeriggio infatti, mentre era al telefono con la compagna, le avrebbe detto di non sentirsi bene e su suggerimento di lei è stato chiamato il 118, che l’ha soccorso in pochi minuti e l’ha portato a Cona, dove la situazione si è aggravata.

A quanto si apprende, Cristiano Valentino soffriva già da tempo di alcuni problemi a livello cardiocircolatorio, tant’è che era seguito dall’ospedale militare, e nelle ultime due notti non avrebbe chiuso occhio, molto probabilmente per l’agitazione e la tensione dovuta al processo in cui gli si muovevano accuse per i reati di concussione, furto aggravato in concorso e istigazione non accolta a commettere un reato, per fatti risalenti al 2018.

In apprensione per la vita di Valentino, in queste ore, ci sono i figli e la compagna.

“Era un processo lungo – commenta l’avvocato Denis Lovison, visibilmente scosso e dispiaciuto per l’accaduto – perché le indagini a suo carico sono iniziate nel 2018. Un processo molto pesante per una persona innocente, accusata di cose che non ha mai fatto, soprattutto se fai parte delle forze dell’ordine e imposti la tua vita in un certo modo. Non nascondo che per lui è stato un passaggio molto doloroso: ogni volta che c’era una scadenza processuale soffriva di crisi di ansia e di insonnia”.

Lovison conclude: “Sarebbe bello portare a termine il processo per dimostrare sua completa innocenza e per riabilitare la sua figura di servitore dello Stato da oltre 35 anni. Anzi, sta andando in pensione dopo una vita fatta al servizio dei detenuti, con cui ha avuto zero problemi, tant’è che i testimoni dei giorni scorsi hanno dichiarato l’estraneità di Cristiano dai fatti, escludendo così che le accuse mosse a suo carico fossero fondate”.

Sulla situazione critica di Valentino si esprime anche Roberto Tronca, sindacalista del Sappe, che nutre la speranza che il collega possa riprendersi: “Sta vivendo da tempo un periodo di stress intenso. Posso dire che Cristiano non è mai stato un delinquente, Lo considero un amico, un amico leale, onesto e quindi avrà la mia massima disponibilità quando ci sarà bisogno. Prego affinché vada tutto bene”.

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