“Siamo esasperati da decenni di interventi che si sono rivelati purtroppo a volte dannosissimi”. A scriverlo è un gruppo di cittadini residenti a Pontegradella, allarmati perché “nella nostra zona continuano in alcuni casi le potature sbagliate, con effetti deleteri per il patrimonio verde della città di Ferrara”.
I residenti ricordano che “due o tre anni fa sono morti molti pioppi lungo via Pontegradella in seguito a una drastica capitozzatura del 2018, quest’anno sono morti tre olmi vicini al campo di calcio, sempre in seguito a capitozzatura”.
Il mese scorso vari tigli in via Pomposa sono stati abbattuti “in seguito a una potatura sbagliata fatta alcuni anni fa: erano stati tagliati rami molto grossi (procedura peraltro vietata dal Regolamento del Verde della città di Ferrara). Molti alberi bellissimi in seguito sono marciti e morti, come si vede dai ceppi tagliati”.
L’allarme diventa attuale, dal momento che “ora sono in pericolo le alberature di fronte alle Poste e alla Chiesa di Pontegradella, l’ultima area intatta che rimane in zona e che dà frescura e ossigeno a chi fa la fila per entrare in farmacia e in posta. La piazza, ricca di grandi querce sanissime, è un patrimonio verde dell’intero quartiere per bellezza e valore ambientale”.
“Tremiamo – affermano i cittadini – nel leggere il cartello che avvisa che martedì prossimo, 3 gennaio 2023, è prevista la potatura delle querce, che sono alberi che spesso non sopportano questi interventi. La pratica della potatura frequentemente in Italia è fatta inutilmente o senza la necessaria competenza e attenzione, come ci insegnano ormai da anni gli esperti arboricoltori a livello nazionale”.
Da qui un appello all’Amministrazione, “che in alcuni casi si è dimostrata sensibile all’argomento: basta con le potature che indeboliscono le piante, causano la loro destabilizzazione e ne provocano la morte prematura. Ricordiamo ai nostri concittadini che in molte città italiane – e anche europee – i grandi alberi vengono manutenuti con cura da addetti molto esperti. In questo modo possono crescere e contribuire a contrastare il riscaldamento ormai drammatico delle nostre città”.
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