Politica
22 Ottobre 2022
Gaffe di Fabbri sulla residenzialità storica in regione. Già nel 2016 su un totale di 2.921 nuclei familiari titolari di alloggi popolari 2.469 erano connazionali (84,5%)

Case popolari, con la nuova graduatoria ordinata dal Tribunale nei primi 100 posti l’85% agli italiani

di Redazione | 4 min

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La nuova graduatoria delle case popolari nel Comune di Ferrara, modificata su ordine del Tribunale dopo la condanna per discriminazione, vede ora nelle prime cento posizioni l’85 per cento degli alloggi affidati a nuclei familiari di nazionalità italiana e il 15 per cento a nuclei di nazionalità straniera.

I numeri emergono dalla pubblicazione del nuovo elenco (il 33º) per le assegnazioni di edilizia residenziale pubblica (Erp) e vengono commentati dal sindaco Alan Fabbri con una nota. Nota che però nasconde diverse inesattezze.

Teniamo saldo il principio della residenzialità storica che, su nostra spinta politica, anche la Regione Emilia-Romagna ha fatto suo”, sostiene il primo cittadino.

In realtà l’Emilia-Romagna ha adottato il criterio della residenzialità storica dal 2015, quando – tra l’altro – l’attuale sindaco era consigliere regionale.

“La nuova graduatoria – prosegue Fabbri – conferma la bontà delle scelte operate per la stesura del nuovo regolamento comunale (approvato nel 2020, modificato a febbraio di quest’anno e attivo per le domande presentate tra il 16 ottobre 2020 e il 28 febbraio 2022), che assegna priorità a chi da più tempo vive nel territorio, e qui paga le tasse, e, soprattutto, alle persone con maggiori necessità. In passato troppo spesso questi principi, che a nostro avviso attengono al buon senso, sono stati sovvertiti da scelte ideologiche che, nei fatti, hanno penalizzato i cittadini”.

Anche qui Fabbri sembra fare confusione, dal momento che, esaminando i dati del 2016, si evince come nel comune di Ferrara su un totale di 2.921 nuclei familiari titolari di alloggi popolari 2.469 erano titolari italiani (l’84,5%); 48 erano titolari stranieri comunitari e 404 erano titolari stranieri extracomunitari (totale stranieri comunitari e non 15,5%). Percentuali (calcolate qui sul totale della graduatoria e non solo sulle prime cento posizioni) praticamente identiche a quelle vantate oggi dall’amministrazione.

Se invece guardiamo al bilancio di sostenibilità di Acer, si scopre come – a livello provinciale (quindi non solo relativamente al Comune di Ferrara) – la percentuale di stranieri titolare di alloggi popolari fosse ancora più bassa.

A pagina 46 del documento (che pubblichiamo qui sotto all’articolo) si vede come nel 2015 fosse del 12%, nel 2017 e 2017 del 13%, nel 2018 del 14% e nel 2019 di nuovo del 13. Dati che però non tengono conto delle nuove assegnazioni, ma quantificano il rapporto generale tra alloggi occupati da italiani e alloggi occupati da stranieri.

Tornando ora all’ultima graduatoria, dei primi cento nuovi assegnatari, 31 sono nuclei con persone fragili, 34 con invalidi, 48 gli anziani e 45 le famiglie (il numero complessivo eccede i cento dal momento che alcune persone rientrano in più categorie). Il richiedente più giovane è una ragazza di 21 anni, quella più anziana una signora di 87.

766, nel complesso, le richieste inserite nella graduatoria definitiva, da cui si attinge sulla base della disponibilità degli alloggi. Domande che, come da procedura, sono state inserite in quattro allegati, compilati, rispettivamente, in base all’ordine di punteggio, al numero identificativo della pratica, alle pratiche escluse (perché mancanti dei requisiti stabiliti dalla normativa regionale) e ai richiedenti separati o divorziati con affido anche condiviso dei figli.

“Anche le nuove assegnazioni – sottolinea l’assessora Cristina Coletti – confermano l’attenzione e la sensibilità per le condizioni di particolare fragilità, come emerge dai numeri. È questa la dimostrazione dell’efficacia del nuovo regolamento adottato, che valorizza i principi cardine dell’equità e dell’attenzione al sociale. E per venire incontro alle esigenze delle persone con particolari fragilità abbiamo concentrato alla Cittadella San Rocco sia lo Sportello Casa sia quello per le non autosufficienze, per dare risposte di prossimità e per essere sempre più a contatto con i cittadini”.

Le domande sono state pubblicate nel rispetto della privacy dei richiedenti: alla propria posizione in graduatoria, infatti, si risale tramite il numero identificativo comunicato da Acer al momento della richiesta di un alloggio.

Chi ha smarrito il numero potrà chiederlo nuovamente, rivolgendosi ad Acer Ferrara o allo Sportello Sociale Casa, presso l’Assessorato alle Politiche Sociali e Politiche Abitative. I motivi di esclusione, o di riserva, sono stati comunicati a ogni interessato dallo Sportello Sociale Casa. Ulteriori chiarimenti possono sempre essere chiesti ad Acer Ferrara o allo stesso Sportello Sociale Casa presso la Casa della Salute San Rocco e sono comunque visibili nell’area riservata sul portale dell’Amministrazione, applicazione Sosi@home.

Per sciogliere la riserva è sufficiente presentare la documentazione mancante, che potrà essere prodotta presso l’ Acer o allo Sportello Sociale Casa mediante consegna diretta dei documenti (previo appuntamento da concordare allo 0532/230311 o allo 0532/230367) o mediante inoltro via pec (affarigenerali@acerferrara.legalmail.it), via email (info.assegnazioni@acerferrara.it), via fax (0532/207854) o via posta ordinaria (ACER Ferrara, C.so Vittorio Veneto 7 – 44121 Ferrara).

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