Copparo. Mano pesante della giudice Sandra Lepore nei confronti dei quattro membri della banda dedita ai furti in abitazione, finita in manette nel settembre dello scorso anno al termine dell’operazione “Day Thefts” condotta dai carabinieri di Copparo.
Già il pm Stefano Longhi aveva chiesto pene elevate, e pene elevate sono arrivate ieri, martedì 27 settembre: 7 anni e 4 mesi e oltre 3mila euro di multa per Kristijan Duric, 29 anni; 6 anni e 2mila euro per sua moglie Valentina Stojanovic, 32 anni; 4 anni e 8 mesi a testa per Miki Marinkovic, 49 anni, e Gimmi Duric, 28 anni, entrambi ai domiciliari.
Per i coniugi Duric-Stojanovic (entrambi reclusi a Bologna) scatta anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per gli altri due varrà per 5 anni dal termine della condanna. I due coniugi hanno anche reso dichiarazioni spontanee chiedendo scusa, dicendosi pentiti e pronti a risarcire, poco prima che la giudice si ritirasse in camera di consiglio. Decisione arrivata dopo che gli avvocati precedenti degli imputati avevano ricusato la giudice, ma la corte d’appello di Bologna l’ha ritenuta totalmente competente.
I quattro erano accusati di aver compiuto una trentina di furti tra le provincie di Ferrara, Rovigo e Padova per una stima di danno che gli inquirenti quantificarono in 50mila euro circa, 35mila dei quali recuperati al momento dell’arresto.
I quattro non agivano sempre insieme, molto spesso era la coppia, che viveva a Copparo, a darsi da fare da sola. Come la notte della vigilia di Natale del 2020, quando i due andarono in chiesa ad Alberone di Ro a osservare chi c’era, poi entrarono nell’abitazione di una coppia di anziani, in quel momento vuota, e la svaligiarono. La refurtiva venne poi in parte ricettata dalla madre di Stojancovic, che la portò a un compro oro di Ferrara: proprio qui però c’erano i carabinieri che osservavano tutto.
Ma la banda, che aveva sede operativa in un alloggio della Gad a Ferrara, agiva solitamente di giorno – da qui il nome dell’operazione “Day Thefts”, furti di giorno – con l’aiuto di Gimmi Duric e Marinkovic, che venivano venuti appositamente da Torino nei mesi da ottobre a gennaio. Il loro modus operandi era quello di scegliere abitazioni isolate, prive di inferriate e sistemi di allarme, di porte blindate: entravano usando una piccola lastra di metallo con la quale riuscivano ad aprire le porte senza scassinarle. Andavano a colpo sicuro, senza mai usare violenza, agivano in pochi minuti, da veri professionisti.
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