Politica
24 Settembre 2022
In piazza Trento Trieste chiusura di campagna elettorale per Alleanza Verdi Sinistra con i candidati Gilli e Brignone ma senza Civati: "Il bene comune prima di tutto"

Manifesti ‘stopgender’, Avs: “Questa sarà l’Italia votando la destra”

di Redazione | 3 min

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di Lucia Bianchini

Si è chiusa sul palco di piazza Trento Trieste anche la campagna elettorale di Avs, che ha visto la partecipazione dei candidati Matteo Gilli e Beatrice Brignone. Era previsto l’arrivo di Giuseppe Civati, che non ha però potuto esserci.

“Dobbiamo chiederci in che Italia vogliamo vivere dal 26 settembre – afferma Gilli – un’Italia di io individuale o che pensa al bene comune? Portiamo avanti una proposta in cui sono garantiti e ampliati i diritti, non fermandoci alle unioni civili, per cui secondo Meloni dovremmo ‘ringraziare’. Dobbiamo pensare se vogliamo una flat tax, in cui noi paghiamo quanto Berlusconi, anche se le disponibilità sono diverse, oppure una tassazione progressiva, in cui si paga a seconda delle disponibilità e si tassano le grandi ricchezze, non qualche migliaio di euro di risparmi, ma miliardi, dove il lavoro deve garantire un salario minimo e tempo indeterminato, solo così si può garantire un futuro ai giovani. Puntiamo poi molto sulla scuola, che deve essere garantita e gratuita per tutti”.

“In questi giorni sono usciti dei manifesti sulla teoria gender – spiega il candidato riferendosi ai manifesti che sono stati affissi in via Poledrelli – che non si insegna nelle scuole perché non esiste. Porto la voce di che è contrario all’affissione di quei manifesti, perché rendono l’idea di come sarebbe l’Italia dopo il 26 settembre votando la destra, che porta avanti una democrazia illiberale, dove i diritti sono messi in discussione. Le leggi non vanno ‘non eliminate’, ma se ne deve garantire l’applicazione”.

Beatrice Brignone prende come esempio la sua città, Senigallia, colpita dall’alluvione: “La destra al governo ha azzerato i fondi della regione Marche per il dissesto idrogeologico, territorio molto fragile sia dal punto di vista sismico, sia idrogeologico. La scienza ci dice da anni che i cambiamenti climatici portano all’esasperazione la siccità in estate e nel giro di pochi giorni l’alluvione, e noi non stiamo facendo nulla. Vogliamo portare idee che sosteniamo da anni con studio e rigore, senza slogan ma andando alla fonte del problema. Lo stato sociale deve poi stare vicino ai cittadini che ne hanno bisogno: l’esercito a Senigallia è arrivato ieri, i primi giorni ad aiutare c’erano i giovani, gli stessi accusati di essere fannulloni. Il reddito di cittadinanza e il salario minimo sono misure di dignità, il livello della qualità della vita delle persone deve arrivare prima di tutto”.

“Altro aspetto che ci sta molto a cuore – conclude la candidata – è di cultura politica: abbiamo lasciato abbassare il livello culturale del Paese, ci siamo abituati a lasciar correre ragionamenti complottisti, slogan privi di senso, paura cavalcata a troppi fini. Dobbiamo contrastare questi metodi con lo studio, la ricerca e la cultura vera”.

Hanno accompagnato il dibattito alcune letture sceniche e il coro delle Mondine di Porporana.

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