Cassa integrazione. A Ferrara in aumento del 24%
Continua a crescere la cassa integrazione in Emilia Romagna (+31% rispetto al 2024, +113% rispetto al 2023) con il primo trimestre del 2025 che ha fatto segnare il picco di 19 milioni di ore
Continua a crescere la cassa integrazione in Emilia Romagna (+31% rispetto al 2024, +113% rispetto al 2023) con il primo trimestre del 2025 che ha fatto segnare il picco di 19 milioni di ore
I dati a fine 2024 appena pubblicati dalla Banca d’Italia e ripresi dall’Ufficio Studi Fisac Cgil fotografano una situazione preoccupante per il sistema del credito nella provincia di Ferrara
Synergie Group, network internazionale e quinta agenzia per il lavoro in Europa, e Spal, lo storico club di calcio di Ferrara, organizzano un momento di incontro fra imprese locali e chi è alla ricerca di nuove prospettive professionali
Un traffico di anabolizzanti e sostanze dopanti tra le province di Ferrara, Rovigo, Milano e Pavia. È quello scoperchiato dalla Procura di Ferrara in un'inchiesta connessa a quella aperta per la tragica fine di Elia Ricci, il 26enne pescatore e culturista di Goro, morto improvvisamente a dicembre 2020 per un malore fulminante
Il coordinamento degli assessori regionali alle Politiche Agricole, all’unanimità, ha riconosciuto le ragioni della filiera agricola del fiore di canapa industriale e ha formalmente richiesto al Governo la modifica dell’articolo 18 del Decreto Sicurezza
(foto di archivio)
Proseguono le iniziative di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs dell’Emilia Romagna a sostegno della vertenza relativa al rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro del comparto della vigilanza privata e dei servizi fiduciari nonché per la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.
Dalle ore 20 di mercoledì 31 agosto alle ore 10 di martedì 6 settembre tutti i lavoratori del settore della vigilanza privata (guardie particolari giurate, operatori dei servizi fiduciari e impiegati) saranno chiamati ad aderire all’astensione dal lavoro straordinario e supplementare a supporto delle trattative nazionali che riprenderanno ufficialmente il 5 settembre.
Se l’esito del prossimo appuntamento nazionale facesse registrare l’ennesima fumata nera è già previsto per la fine del mese un’ulteriore iniziativa di protesta sindacale che sarà organizzata secondo articolazioni territoriali che saranno comunicate nel corso delle prossime settimane.
Nel frattempo, in tutti i territori dell’Emilia-Romagna sono state inviate decine di richieste di incontro alle singole committenze locali, pubbliche e private, più importanti e più rappresentative: ciò al fine di sensibilizzare non solo l’opinione pubblica, ma anche i fruitori diretti del servizio della sicurezza privata in ordine al valore assai esiguo degli stipendi delle guardie, nella convinzione tra l’altro che sia sempre più inaccettabile che negli stessi luoghi di lavori possano convivere dipendenti diretti ben remunerati e lavoratori in appalto con stipendi assai inferiori al limite della sussistenza.
“È inaccettabile – dichiarano le segreterie sindacali – che si pretenda ancora dagli oltre duecentomila addetti del comparto della sicurezza privata di lavorare con un contratto nazionale scaduto da quasi sette anni, che prevede retribuzioni e stipendi non solo insoddisfacenti e molto basse, ma per un segmento molto numeroso, rappresentato dai cosiddetti ‘custodi’ o servizi fiduciari, anche al di sotto della stessa soglia di povertà e di sussistenza prevista dalla legge”.
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