Attualità
8 Agosto 2022
Continuano le espressioni di dissenso e opposizione rispetto alla realizzazione dell'impianto. Le domande dell'ex consigliera comunale e residente Maria Giulia Simeoli

Centrale biogas: “Chi pagherà i danni alla viabilità di Villanova?”

di Redazione | 2 min

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La planimetria dell’impianto

Chi pagherà gli eventuali danni generati all’infrastruttura viaria se verrà realizzato l’impianto per la produzione di biometano a Villanova?A chiederlo è Maria Giulia Simeoli, ex consigliera comunale di Ferrara (per il Pdci) e, soprattutto, residente nella zona dove potrebbe sorgere la centrale biogas realizzata dalla società Apis Fe 1.

Continuano, dunque, le espressioni di dissenso e opposizione rispetto alla realizzazione della centrale.

Per Simeoli, a fronte dei dati presenti nel progetto – la trasformazione in biometano di “95mila tonnellate di sottoprodotti agricoli, di liquami e letami delle stalle e di pollina, di scarti delle filiere ortofrutticole, e lo spandimento nelle campagne di 45mila tonnellate del materiale digestato residuo – , “si può stare certi che sia la via Pomposa e che la viabilità minore saranno pesantemente impattate e sottoposte a una straordinaria usura”.

A questo proposito, Simeoli, citando sempre i dati del progetto, sostiene che “basta prendere i 13.780 viaggi di mezzi pesanti all’anno, circa 4.200 soltanto nei due mesi di agosto e settembre e incrociarli con qualche dato desumibile facilmente su internet per rendersi conto delle dimensioni del problema”.

Per questo chiede se Provincia e Comune abbiano “previsto quali danni potrà subire la rete stradale” e “chi pagherà la manutenzione straordinaria, la riparazione, il ripristino della sede stradale eventualmente danneggiata”, se sarà la società o la collettività.

Simeoli sostiene poi che la centrale impatterebbe ance sul valore delle abitazioni, sull’appetibilità commerciale dell’area (Villanova, Pacchenia, Albarea, Denore) e per questo domanda, come residente, se “possiamo aspettarci che il Comune terrà conto dell’eventuale minore valore del patrimonio immobiliare dei cittadini di queste frazioni, aggiustando conseguentemente l’Imu richiesta, oppure continuerà a chiedere ai residenti di via Ponte Assa quanto chiede ai residenti di viale Cavour o di via XX settembre?”.

“In questo momento non sappiamo se la centrale biometano verrà definitivamente autorizzata e realizzata come previsto nel progetto di Apis Fe 1 – conclude -, ma ci piacerebbe che le istituzioni locali, la Provincia e ancor più il Comune manifestassero davvero la volontà di tutelare i propri cittadini, anche nel contesto di scelte difficili e divisive”.

 

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