Il Tar del Veneto ha sospeso i Daspo emessi dalla questura di Vicenza contro sette tifosi ferraresi. I provvedimenti erano stati assunti dopo i fatti dello scorso 19 febbraio.
Prima di Vicenza-Spal, giocata al “Menti”, erano avvenuti dei disordini in una zona prossima allo stadio, dove una cinquantina di supporter della Spal, giunti a Vicenza alla spicciolata, su auto private, si sarebbero scontrati contro gli ultras del Vicenza.
Una volta entrate in contatto le opposte tifoserie, si sarebbe assistito a un tafferuglio con lanci di bottiglie, sassi e oggetti contundenti. Lo scontro è terminato con l’intervento delle forze dell’ordine.
Il successivo 28 febbraio il questore vicentino emise la misura dell’obbligo di firma, oltre al Daspo di cinque anni, nei confronti di sette tifosi ferraresi.
Nel suo provvedimento il giudice amministrativo afferma che “ad una prima e sommaria delibazione propria della fase cautelare il ricorso non appare privo di elementi di fondatezza”.
E infatti “alla luce della documentazione depositata in atti dall’Amministrazione, non appare dimostrata l’attiva partecipazione dei ricorrenti, anche solo come istigatori o motivatori, ad episodi di violenza su persone o cose che rappresenta il presupposto per l’emissione del divieto di accesso allo stadio”.
Il Tar accoglie così il ricorso sospendendo l’efficacia dei provvedimenti emessi dalla questura e fissa una udienza di merito per il 3 novembre.
“Non possiamo che essere contenti – commenta l’avvocato Andrea Ferrari, che assiste i sette tifosi assieme al collega Giovanni Adami – anche perché la giustizia amministrativa è spesso avara di questo tipo di soddisfazioni. Il tribunale sottolinea che per una norma che viene applicata in maniera molto rigorosa, anche l’istruttoria che la motiva deve essere altrettanto rigorosa”.
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