Lavoro e caldo estremo, la Regione mette i paletti di umanità
Con un’ordinanza regionale, scatta in Emilia-Romagna il divieto di lavorare in alcuni settori, in condizioni di esposizione prolungata al sole e svolgendo attività fisica intensa
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"Siamo il presente della giustizia e vogliamo un futuro". È il cartello che i dipendenti del Tribunale di Ferrara espongono davanti alla Corte d'Appello di Bologna
Il carcere di Ferrara, come molti altri, non è strutturato per accogliere in modo sicuro e adeguato donne trans. Invisibilizzare e non riconoscere le identità trans significa esporre queste persone a rischi enormi e negare diritti fondamentali
Quanto sono stati efficienti e tempestivi gli interventi di derattizzazione in piazza Cortevecchia? A Chiederlo è un'interpellanza di Davide Nanni, consigliere comunale del Pd, che chiede anche quanto siano costati gli interventi adottati per risolvere un problema che "da circa tre mesi i cittadini continuano a segnalare"
. Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente, ha presentato a Marina di Ravenna i dati relativi allo stato di salute del mare e degli 11 punti monitorati sul litorale emiliano-romagnolo solo due risultano superare i limiti e quindi considerabili inquinati. Uno dei monitoraggi è avvenuto a Porto Garibaldi, nella spiaggia libera a nord del Canale navigabile e risulta essere entro i limiti
Innovazione, tecnologia e salute s’intrecciano nella nuova modalità di assistenza messa a punto dall’Unità Operativa di Diabetologia dell’Ausl di Ferrara, che ai suoi pazienti offre la possibilità di effettuare visite a distanza, attraverso l’utilizzo di computer o telefoni dotati di videocamere.
Un servizio innovativo, avviato preliminarmente già alcuni anni fa, come spiega il responsabile Marcello Monesi: “La nostra attitudine verso questa modalità di contatto non risale agli ultimi giorni, ma già prima dell’emergenza Covid avevamo sviluppato dei protocolli per l’assistenza in remoto delle pazienti incinte con diabete gestazionale, in modo tale da facilitarne la vita e impedirne gli spostamenti non necessari”.
Di conseguenza, la pandemia e il lockdown “non ci hanno trovati impreparati per seguire i pazienti che non potevano uscire di casa” spiega Monesi. “Abbiamo condotto visite telefoniche e televisive che sono state un’ottima palestra per sviluppare una modalità alternativa di assistenza diabetologica, che non può essere l’unica, perchè resto fortemente convinto che la visita in presenza sia un qualcosa che non deve mai mancare nella storia clinica del paziente“.
Il percorso che porta alla videovisita parte dalla prenotazione da parte del paziente di un normale appuntamento, a cui farà seguito l’invio di una e-mail in cui sarà inserito un link da cliccare a una data e un’ora prefissata per mettersi poi in contatto con il medico che, oltre a vederlo in video, potrà acquisire gli esami del sangue e condividere i dati della cartella clinica. Attualmente l’agenda è dedicata alle persone con diabete di tipo 1, ma l’intenzione è “allargare la possibilità alle donne in gravidanze e agli anziani fragili”.
“Inoltre – aggiunge Monesi – è stato avviato anche un progetto, che oggi è in via di definizione, per il consulto dei pazienti che ospiti della struttura penitenziaria. Per ovvi motivi, anche loro non possono venire se non scortati alla visita diabetologica, e quindi stiamo mettendo in piedi una visita a distanza anche per i diabetici rinchiusi nella casa circondariale“.
“È un elemento di particolare orgoglio poter sperimentare una così importante innovazione nel campo sanitario” conclude il responsabile del centro della Cittadella San Rocco, così come – aggiunge – fa “piacere che la nostra Unità Operativa sia stata recentemente premiata nel corso del congresso nazionale della società scientifica dell’associazione medici diabetologi, con un premio che, insieme ad altre strutture in Italia, sottolinea l’importanza e la durata dell’attività di questa struttura, che già tra gli anni ’70 e ’80, sotto la guida del professor Morsiani, era riconosciuta come centro di eccellenza“.
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