Un’indagine nata nel cuore del Ferrarese ha portato alla luce un vasto giro di falsi certificati professionali e titoli di studio, con ramificazioni in ben 27 province italiane. Tutto è cominciato nel marzo dello scorso anno, quando i carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (Nas) di Bologna hanno effettuato un controllo in una casa di riposo della provincia di Ferrara
Un rosso in bilancio di circa 32 milioni. Questo il risultato, già annunciato in questi giorni, del bilancio consuntivo delle due aziende sanitarie - Ausl e azienda ospedaliera - esposto dalla direttrice generale Nicoletta Natalini ieri (6 maggio) in Ctss alla presenza di tutti i primi cittadini della provincia
Mattinata difficile per la viabilità cittadina quella di martedì 6 maggio, quando poco dopo le 8 un tamponamento con cinque feriti ha mandato in tilt il traffico lungo via Bologna, all’altezza della località Uccellino, nei pressi dell’imbocco verso il casello autostradale di Ferrara Sud
È stato trovato l’accordo tra Comune, residenti di via Morari e via Caretti e i rappresentanti del gruppo sportivo di skateboard: lo skatepark verrà realizzato nella zona ex Palaspecchi
Il cane Aaron della Polizia Locale, intervenuta in supporto alla Polfer, ha individuato un involucro di sostanza stupefacente nella sigaretta elettronica manomessa di una 14enne
Innovazione, tecnologia e salute s’intrecciano nella nuova modalità di assistenza messa a punto dall’Unità Operativa di Diabetologia dell’Ausl di Ferrara, che ai suoi pazienti offrela possibilità di effettuare visite a distanza, attraverso l’utilizzo di computer o telefoni dotati di videocamere.
Un servizio innovativo, avviato preliminarmente già alcuni anni fa, come spiega il responsabile Marcello Monesi: “La nostra attitudine verso questa modalità di contatto non risale agli ultimi giorni, ma già prima dell’emergenza Covid avevamo sviluppato dei protocolli per l’assistenza in remoto delle pazienti incinte con diabete gestazionale, in modo tale da facilitarne la vita e impedirne gli spostamenti non necessari”.
Di conseguenza, la pandemia e il lockdown “non ci hanno trovati impreparati per seguire i pazienti che non potevano uscire di casa” spiega Monesi. “Abbiamo condotto visite telefoniche e televisive che sono state un’ottima palestra per sviluppare una modalità alternativa di assistenza diabetologica, che non può essere l’unica, perchè resto fortemente convinto che lavisita in presenza sia un qualcosa che non deve mai mancare nella storia clinica del paziente“.
Il percorso che porta alla videovisita parte dalla prenotazione da parte del paziente di un normale appuntamento, a cui farà seguito l’invio di una e-mail in cui sarà inserito un link da cliccare a una data e un’ora prefissata per mettersi poi in contatto con il medico che, oltre a vederlo in video, potrà acquisire gli esami del sangue e condividere i dati della cartella clinica. Attualmente l’agenda è dedicata alle persone con diabete di tipo 1, ma l’intenzione è “allargare la possibilità alle donne in gravidanze e agli anziani fragili”.
“Inoltre – aggiunge Monesi – è stato avviato anche un progetto, che oggi è in via di definizione, per il consulto dei pazienti che ospiti della struttura penitenziaria. Per ovvi motivi, anche loro non possono venire se non scortati alla visita diabetologica, e quindi stiamo mettendo in piedi una visita a distanza anche per i diabetici rinchiusi nella casa circondariale“.
“È un elemento di particolare orgoglio poter sperimentare una così importante innovazione nel campo sanitario” conclude il responsabile del centro della Cittadella San Rocco, così come – aggiunge – fa “piacere che la nostra Unità Operativa sia stata recentemente premiata nel corso del congresso nazionale della società scientifica dell’associazione medici diabetologi, con un premio che, insieme ad altre strutture in Italia, sottolinea l’importanza e la durata dell’attività di questa struttura, che già tra gli anni ’70 e ’80, sotto la guida del professor Morsiani, era riconosciuta come centro di eccellenza“.
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