Copparo. Toccare con mano la storia per trarne un’immagine mentale, quanto più possibile ricca di elementi, particolari ed emozione. È lo scopo del percorso tattile per ipo e non vedenti che si è svolto sabato 21 maggio al Museo La Tratta di Copparo.
La visita è stata condotta da Archeologi dell’Aria e Storia in Grigioverde, con il patrocinio del Comune di Copparo, per cui ha partecipato il sindaco Fabrizio Pagnoni, portando il saluto dell’Amministrazione e i complimenti per un’attività particolarmente preziosa in un’ottica di inclusione e valorizzazione territoriale.
“Sensazioni al buio” è stato organizzato dalla sezione ferrarese dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, attraverso un progetto che Irifor ha candidato a bando regionale, con la mediazione dell’Aps Girobussola, che si occupa fra l’altro di viaggi inclusivi. Vi ha partecipato un gruppo di dieci persone, che, divise in due gruppi, si sono alternate fra la sezione dedicata ai reperti, alle divise della Seconda Guerra Mondiale e al riuso contadino degli oggetti bellici e quella dedicata lavorazione della canapa in tutti i sui cicli, dalla canna alla tessitura, grazie al restauro dell’antico telaio, negli ambienti originali della casa colonica copparese.
I racconti di esperti e volontari, guidati dal presidente Ada Fabio Raimondi, hanno preso forma al tocco di forme, materie e dettagli, che ha contribuito a una conoscenza tattile, ma anche corporea, dal momento che, ad esempio, c’è stata la possibilità di portare lo zaino del soldato sulle spalle e di indossare un elmetto. Tanto l’entusiasmo registrato fra i visitatori per la bella realtà copparese.
«Conoscevamo gli Archeologi dell’Aria per una prima visita ad Ambrogio nel 2018 – ha spiegato Alessandra Mambelli, presidente della sezione Uici di Ferrara – e siamo tornati a trovarli in questa loro nuova sede, dove abbiamo avuto modo di sentire moltissimi oggetti, scoprendo un gran numero di cose nuove sulla nostra storia e sulla nostra tradizione».
«Il Museo La tratta si è reso disponibile ed è stato indicato per la sua propensione all’accoglienza e le sue possibilità nell’ottica dell’accessibilità culturale – ha spiegato Marta Giacomoni, presidente e fondatrice di Girobussola -. Il percorso è stato molto ricco, per l’ampia possibilità di toccare e di immedesimarsi».
«È sempre un’esperienza che ci arricchisce molto e che introduce, a nostra volta, all’importanza di tutti i sensi – ha rimarcato Raimondi -. Le nostre porte sono aperte per queste iniziative, capaci di arricchire tutti coloro che vi partecipano».
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