Attualità
18 Maggio 2022
Una superficie di 350 metri quadrati ricavata nel centro operativo di Cona che contiene un prezioso patrimonio cartografico e oltre 4mila volumi

Inaugurati archivio storico e biblioteca del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara

di Redazione | 3 min

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Conservare e mettere a disposizione del pubblico un patrimonio cartografico e bibliografico d’eccellenza, per tenere viva la memoria del passato e consegnare alle generazioni future la conoscenza sulle opere della bonifica e il territorio. È questa l’importante motivazione che ha portato il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara a creare un nuovo archivio storico e una nuova biblioteca, che sono state inaugurate il 17 maggio nell’ambito delle iniziative della Settima Nazionale della Bonifica negli spazi dell’edificio dell’impianto idrovoro S. Antonino di Cona

Il nuovo polo archivistico Carafa, unificando i nuclei archivistici che erano rimasti nelle vecchie sedi dei singoli consorzi, ha il merito di rendere maggiormente fruibili alcuni archivi già esistenti. Si è deciso di dedicare questo nuovo polo archivistico e bibliotecario al cardinale Carafa che istituì il primo catasto ferrarese nel 1779. 

L’inaugurazione, cominciata alle 11, ha visto la partecipazione del vice presidente del consorzio Luca Natali e del direttore amministrativo Paola Cavicchi. L’iniziativa si inserisce nelle celebrazioni del centenario della bonifica del territorio ferrarese, realizzata nel 1922.

Natali ha dato il via all’inaugurazione congratulandosi con tutti coloro che si sono spesi nella realizzazione di questo progetto. Ha poi sottolineato l’importanza dell’archivio che riunisce “non solo la documentazione ordinaria dei vari consorzi, ma anche il materiale cartografico, che conserva parte della storia di Ferrara”.

Il direttore amministrativo Paola Cavicchi, ha commentato come questo archivio contribuisca ad “avere cura del proprio passato e quindi agevolare il proprio futuro” e ha aggiunto che i documenti qui riuniti “rappresentano le radici dell’ente, attraverso secoli di testimonianze del ruolo svolto dal consorzio”. Infatti “il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara nasce il primo ottobre del 2009 dalla fusione dei circondari elementari, associati dal 1930 e nati a loro volta da accorpamenti ulteriori. È l’erede ultimo delle fusioni di questi consorzi, alcuni antichissimi. La loro storia inizia nel ‘500 e il loro operato ha permesso al territorio di crescere e prosperare. L’archivio consente di ripercorrere le mutazioni avvenute nei secoli in questa zona”.

La sede utile a questo fine è stata individuata nel 2016 dal presidente Dalle Vacche e da Leopoldo Santini nell’idrovora S. Antonino di Cona, che è quindi stata allestita in modo tale da diventare anche un polo culturale e uno “spazio didattico aperto alle scuole”. Quest’opera è stata “completamente finanziata con fondi propri dal bilancio del consorzio”.

Nonostante l’area ricavata spostando l’officina di manutenzione dei mezzi, che ha liberato un magazzino capiente 2600 metri lineari di documenti, spiega Cavicchi, non sono stati trasferiti qui tutti gli archivi. È stato faticosamente trasportato in questa nuova sede tutto l’archivio del Consorzio Valli di Vecchio Reno di via de’ Romei e tutti i documenti del Secondo Circondario Polesine di San Giorgio. Di quanto conservato a palazzo Naselli Crispi è stata spostata solo la cartografia, tra cui spicca il Catasto Carafa, “fiore all’occhiello del consorzio”.

Dopo un breve excursus storico sulle origini dei consorzi di bonifica nel Ferrarese, Cavicchi ha ricordato la “bellezza artistica del materiale cartografico, rifinito ad acquarello e impreziosito di disegni a china”. Infine ha preso parola Katia Minarelli, referente dell’Archivio Storico del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, che ha commentato come “fin dal 2009 è apparsa evidente la grande quantità di materiale, tale che la gran parte non riusciva a vedere la luce del sole” e ha concluso con l’auspicio che l’idrovora S.Antonino possa diventare un centro di trasmissione culturale.

L’evento si è concluso con il tradizionale taglio del nastro ad opera dell’ex presidente Dalle Vacche, seguito dalla visita degli spazi.

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