Spettacoli
7 Maggio 2022
Il debutto il 1° luglio a Ferrara, a ottobre andrà in Corea del Sud. Moni Ovadia curerà la messa in scena: “Verranno coinvolti artisti circensi e Don Giovanni sarà il domatore del circo. Un’idea che non ha precedenti”

Il Teatro di Ferrara sigla la coproduzione con Daegu Opera House per il Don Giovanni di Mozart

di Redazione | 3 min

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Il direttore artistico Marcello Corvino, il vice presidente del Teatro di Ferrara Carlo Bergamasco e il direttore artistico coreano Chung Kabgun

È stato firmato a Ferrara, mercoledì, il contratto di coproduzione tra la coreana fondazione Daegu Opera House e la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara per la realizzazione del Don Giovanni, opera lirica di Wolfgang Amadeus Mozart.

L’opera debutterà il 1° luglio al Teatro Comunale di Ferrara (con replica il 3). Il 7 e 8 ottobre andrà in scena a Taegu, ospitata nell’importante istituzione coreana nel campo della lirica.

Dopo la firma nel novembre 2021 del protocollo di intesa tra Ferrara e Taegu – quarta città più grande della Corea del Sud e nota per essere la città d’origine della multinazionale Samsung – è stato ora firmato il contratto che sancisce l’unione tra le due importanti realtà lirico-teatrali. Per il Teatro di Ferrara sarà la prima volta che una sua produzione raggiunge l’Oriente.

Il patto siglato prevede che la produzione ferrarese del Don Giovanni, nell’ottobre del 2022, andrà in trasferta a Taegu, mentre quella coreana, Turandot, sarà accolta sul palco di Ferrara nel 2023, il 25 e 26 novembre.

Durante il pomeriggio a Ferrara, Chung Kabgun, direttore artistico della Daegu Opera House Foundation, ha incontrato il direttore artistico, Marcello Corvino, e il direttore generale Moni Ovadia, in collegamento telefonico. Il progetto registico è di Adriàn Schvarzstein e sarà messo in scena da Moni Ovadia. Proprio Ovadia ha spiegato le scelte fatte per la nuova produzione coreano-ferrarese, che lo vede per la prima volta impegnato alla regia di un’opera teatrale.

Il direttore artistico coreano Chung Kabgun al Teatro di Ferrara visiona i progetti del Don Giovanni con il direttore artistico Corvino

“L’idea, molto curiosa e anomala rispetto alle tante messe in scena della famosa opera mozartiana, è quella di ambientare il Don Giovanni in un circo di cent’anni fa, dove oltre ai cantanti verranno coinvolti artisti circensi –  ha spiegato Ovadia -. Don Giovanni sarà il domatore di questo circo. A nostra conoscenza, una scelta simile non ha precedenti”. Prima dell’incontro con il vicepresidente Carlo Bergamasco, al direttore coreano sono stati mostrati i costumi e la scenografia proposti, realizzati dalla costumista e scenografa tedesca Lilli Hartmann. “Sono entusiasta di questa scelta – ha detto Chung Kabgun – non vedo l’ora poter vedere il Don Giovanni in scena”. Lo spettacolo sarà una festa e inizierà già prima di entrare a teatro.

Attorno al Don Giovanni si è creato un cast di professionisti d’eccezione. Al progetto registico lavorano Adriàn Schvarzstein (clown, attore, regista teatrale e di circo contemporaneo, ha lavorato con Dario Fo e Pina Bausch), Jurate Sirvyte Rukstele e Moni Ovadia. I cantanti, selezionati tra oltre 300 artisti provenienti da tutto il mondo, saranno preparati dal maestro Leone Magiera, scopritore di talenti del belcanto quali Pavarotti e Freni. Confermata la collaborazione con il coro Accademia dello Spirito Santo, già coinvolto in altre produzioni del teatro ferrarese. La musica di Mozart sarà eseguita dall’Orchestra Città di Ferrara e sarà diretta dall’australiano Daniel Smith, pluripremiato musicista tra i più entusiasmanti della scena musicale internazionale.

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