di Lucia Bianchini
Tre premi di laurea sono stati conferiti dal Consorzio di Bonifica, nella sede di Palazzo Naselli Crispi, a tre giovani laureate. A consegnare gli assegni sono stati il presidente Stefano Calderoni e il direttore generale Mauro Monti.
Novità di quest’anno è il premio in memoria di Giuliana Mazzotti, laureata presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna con una tesi in Archeologia dal titolo “Vetri romani con ritratti” e madre dell’ex presidente del Consorzio Franco Dalle Vacche, per una tesi di ambito archeologico. Gli altri due premi sono invece in memoria di Matteo Giari, tecnico della bonifica, direttore generale del Consorzio di Bonifica I° Circondario Polesine di Ferrara fino al 2008 e di Giorgio Ravalli, direttore generale e presidente del 2° Circondario Polesine di San Giorgio fino al 1995.
Il premio Matteo Giari va quindi a Sonia Riccitiello per la tesi di laurea in Ingegneria Civile dal titolo ‘Analisi del sistema irriguo della bonifica della valle del mezzano e valutazione di recupero energetico mediante impianti mini-hydro’; il premio Giuliana Mazzotti va invece a Valentina Peroli per la tesi di laurea in Quaternario, Preistoria e Archeologia dal titolo ‘Studio di distanza biologica della necropoli etrusca di Valle Pega (Spina): analisi craniometrica e dei tratti discontinui’; infine il premio Giorgio Ravalli è conferito a Silvia de Biaggi per la tesi di laurea in Scienze Geologiche ‘Stima dei danni da mareggiata: il caso-studio delle concessioni marittime di Lido di Volano (Ferrara)’.
Come ha spiegato Monti a questa edizione la partecipazione è stata molto buona “e questo è per noi motivo di grande orgoglio – sottolinea il direttore generale -: dieci partecipanti per il per premio Ravalli, sette per il premio Giari e tre per il premio Mazzotti, c’è stata un po’ di competizione, che non guasta. Le tre tesi riguardano, come avevamo auspicato, importanti criticità del nostro territorio, altro motivo di grande soddisfazione”.
“Gramsci diceva ‘istruitevi perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza, agitatevi perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo’ – ricorda Calderoni-, e io credo che questo sia un segnale straordinario di come le nuove generazioni interpretano il cambiamento. Viviamo in un territorio fragile, che va tutelato e curato, con l’intelligenza che i giovani possono mettere in campo. Con il premio Mazzotti abbiamo scelto di guardare anche alla storia, non solo ad aspetti ingegneristici: storia e progresso sono per noi un connubio inscindibile. Hanno vinto tre giovani dottoresse dimostrazione del grande contributo del genere femminile, che si dimostra riconoscendo loro impegno, passione, entusiasmo, capacità e visione. Il consorzio – afferma infine Calderoni – è patrimonio di tutti e siamo felici della grande adesione, che mostra un senso di appartenenza”.
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