Il vicesindaco di Ferrara Nicola Naomo Lodi finirà a processo con l’accusa di diffamazione aggravata nei confronti di Marcella Zappaterra.
Si tratta della prima querela intentata in tutta la sua vita dalla capogruppo del Partito Democratico in Regione a denunciare. “Non ho mai querelato nessuno, perché ho sempre creduto che in politica il confronto per quanto aspro possa trovare una sua sintesi” aveva detto nel dicembre 2020 annunciando le sue intenzioni.
A convincere la capogruppo del Partito Democratico in Regione a denunciare Naomo sono state due parole di troppo dette da quest’ultimo durante una diretta Facebook in cui faceva “chiarezza” sull’indagine che lo vedeva coinvolto per istigazione alla corruzione.
In quella diretta il vicesindaco leghista aveva accusato Zappaterra di essere stata condannata per molti reati. Nello specifico, Lodi aveva parlato di ‘consigliere regionale tuttora in Consiglio condannata per danno erariale e tanto altro”.
“Anche in politica ci deve essere un limite al deterioramento e quel limite è la dignità – aveva affermato la consigliera -. E chi è impegnato in politica quel limite lo deve sempre rispettare soprattutto per correttezza verso le persone che hanno dato loro fiducia”.
Zappaterra nell’occasione aveva spiegato che quanto detto da Lodi non trovava “alcuna corrispondenza in nessun atto giudiziale, in alcuna altra sentenza, in alcuna altra indagine e l’insinuazione diventa pertanto inaccettabile. Non mi resta quindi che ricorrere alle vie legali per tutelare la mia dignità per fare sapere a tutti che non esiste “tanto altro””.
“Io non ho mai ricevuto alcuna condanna penale – aveva aggiunto Zappaterra facendo un raffronto con il curriculum penale del vicesindaco –. Ho sempre pagato le tasse, non ho mai rubato, non ho mai ricevuto un ammonimento per stalking dal questore, non ho mai sottratto beni sottoposti a pignoramento, non ho mai usurpato funzioni pubbliche, non ho mai occupato un alloggio popolare con uno stipendio da 5mila euro. La mia storia parla per me, e non posso permettere a chi da un anno e mezzo ridicolizza in tutta Italia la mia città e i miei concittadini di inventarsi bufale sul mio conto, sul mio passato e sul mio presente”.
Il processo inizierà il 26 settembre, davanti al giudice monocratico di Ferrara. In caso di vittoria processuale, Zappaterra ha anticipato che il risarcimento che eventualmente otterrà lo devolverà in beneficenza ai più colpiti dalla crisi economica post-Covid.
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