Politica
4 Dicembre 2020
‘Naomo’ avrebbe agito in concorso con il consigliere Solaroli (Lega) per offrire un posto da hostess nel trenino turistico alla dissidente Anna Ferraresi e farla dimettere dal Consiglio

Ferrara. Il vicesindaco leghista Nicola Lodi indagato per istigazione alla corruzione

di Daniele Oppo | 2 min

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Il vicesindaco di Ferrara Nicola Lodi e il consigliere comunale della Lega Stefano Solaroli sono entrambi iscritti nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di istigazione alla corruzione in concorso nei confronti della consigliera ‘dissidente’ Anna Ferraresi. La vicenda è quella dell’offerta a quest’ultima di un lavoro come hostess nel trenino turistico che attraverso il centro cittadino a patto che si dimettesse dal sua carica in Consiglio comunale.

Il fascicolo, che ovviamente è ancora nella fase delle indagini preliminari, è in mano al pm Ciro Alberto Savino. Nei giorni scorsi gli inquirenti hanno sentito proprio la consigliera Ferraresi.

A portare alla luce il caso fu la trasmissione PiazzaPulita di La7 con la registrazione audio di una conversazione tra Solaroli e Ferraresi avvenuta il 19 novembre del 2019 nella quale il primo offriva “un posto di lavoro importante, contratto a tempo indeterminato del Comune, dipendente comunale, 1400 euro al mese, con quattordicesima” a Ferraresi, con il vincolo delle dimissioni: “Tu sai che è incompatibile con il ruolo da consigliere”.

La proposta, rifiutata da Ferraresi che in quel periodo era in rotta con il partito per via delle continue segnalazioni dei problemi rilevati dai cittadini, prevedeva un impiego nel “nuovo servizio del trenino. Serve una hostess che accolga le persone e gli spieghi come funziona – spiegava Solaroli -. A me sei venuta in mente te prima di tutto perché sei una rompicazzo, così ti cavo dai coglioni e non ti vedo più”.

Nella conversazione Solaroli tirava in ballo il sindaco Fabbri e vicesindaco Lodi: “Nicola è d’accordo, ne ho parlato con Alan e mi ha detto: se a lei va bene a me va bene”.

Infine chiedeva riservatezza: “Se lo sputi fuori mi brucio io”.

Sulla questione si consumò un’accesissima battaglia politica sia fuori che dentro il Consiglio comunale – Solaroli si autosospese ma non si dimise né gli venne chiesto da Giunta e maggioranza – e a gennaio l’esponente dei Radicali Mario Zamorani depositò un esposto per chiedere di verificare l’esistenza delle ipotesi di reato di concussione o, in alternativa, di induzione indebita a dare o promettere utilità o per altre ipotesi penalmente rilevanti a carico di Solaroli e di valutare l’eventuale coinvolgimento di Alan Fabbri e Nicola Lodi.

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