Unione donne italiane, Centro donna e giustizia e Comune di Bondeno. Ci sono anche loro nel processo per il femminicidio di Rossella Placati, la donna di 50 anni brutalmente uccisa nella sua abitazione di borgo San Giovanni, a Bondeno, nella notte del 22 febbraio 2021.

I tre enti si sono costituti parte civile nel corso dell’udienza di ieri, assistiti rispettivamente dagli avvocate Sara Bruno (per il Cdg), Stefania Guglielmi (per l’Udi) e dall’avvocato Filippo Maggi (per il Comune e che assiste anche le due sorelle della vittima).

La difesa dell’imputato Doriano Saveri, costituita dagli avvocati Alessandra Palma e Pasquale Longobucco, ha chiesto alla corte d’assise di escludere la loro costituzione, ma l’istanza è stata rigettata.

Pochi giorni dopo l’omicidio, a Bondeno si tenne un sit-in organizzato da Cgil, Cisl, Uil, Centro Donna Giustizia e Udi, che colorò di rosso il cuore del paese. Nel novembre dello scorso anno il Comune inaugurò una panchina rossa in memoria di Rossella Placati nel Giardino delle Rimembranze.

“Riteniamo che la costituzione di parte civile nei processi in cui si accerta un reato di violenza maschile sulla donna costituisca un atto dovuto da parte dell’Udi – commenta l’associazione -, necessario al perseguimento dei propri scopi statutari, frustrati dalla condotta perseguita. Ma, oltre a questo, riteniamo che l’Udi abbia un dovere morale di stare vicina alle donne (o alle loro famiglie) vittime di reati di genere, per far sentire loro la nostra vicinanza, perché ogni volta che anche solo una singola donna rimane vittima di violenza, tutte le altre donne ne ricaveranno insicurezza, paura e diffidenza verso le istituzioni. Noi speriamo di far capire a tutte le donne che uscire dalla violenza si può e che ogni donna ha diritto a vivere la propria vita liberamente, senza condizionamenti, ed a realizzare i propri desideri. Un pensiero va a Rossella e alla sua famiglia, al cui fianco saremo sempre”.