Attualità
2 Marzo 2022
Dal primo prestito per la farina,  la brillante carriera avviata e la scelta di cambiare

Il Panificio Benini di Baura compie 50 anni

di Redazione | 2 min

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“Il pane è profumo di casa”. Al panificio Benini di Baura – che in queste ore ha compiuto i 50 anni di attività – lavorano due generazioni: i fondatori Marino conosciuto come ‘Giorgio al Furnar’ – oggi 77 anni (ha iniziato la professione a 13 anni) – la moglie Viviana, ex sarta, con i figli Elisa, che ha lasciato cinque anni fa una brillante carriera nel settore sanitario per dedicarsi all’attività di famiglia, ed Enrico.

A loro oggi il sindaco Alan Fabbri ha portato le proprie congratulazioni: “Questa è una bellissima storia famigliare che incrocia una bellissima storia imprenditoriale, un patrimonio della città”, ha detto. E le congratulazioni si sono raddoppiate visto che i cinquant’anni di storia imprenditoriale del negozio di Baura corrispondono ai cinquant’ anni di matrimonio dei fondatori.
“Cinquant’anni e non sentirli”, ha detto Giorgio Benini, di ritorno dal quotidiano giro del pane, per il recapito nelle case del bene alimentare più prezioso, che in negozio propone insieme alla gastronomia e alla tradizionale pasta fresca, con i classici cappellacci e cappelletti. Giorgio e Viviana quando hanno aperto non erano ancora sposati: “Abbiamo chiesto un prestito per la farina”. Da quella data, dopo mezzo secolo, “l’entusiasmo è rimasto lo stesso”. E la figlia Elisa – già  dottore di ricerca in ingegneria medico nucleare e responsabile della Radiofarmacia nel reparto di medicina nucleare degli ospedali di Mestre e di Vicenza – cinque anni fa ha deciso di cambiare e di dedicarsi interamente al panificio. “E’ stata una scelta orientata alla famiglia, la famiglia è tutto. E la vita me l’ha fatto capire”. “Avevo investito in un altro settore, ma il pane, l’attività dei miei, è sempre stata una cosa che ho portato dentro. Il profumo del forno all’alba è stato, ed è, per me profumo di casa e ha significato, non appena ho scelto di dedicarmi interamente a questa attività, trovare piena serenità, pur nell’impegno quotidiano che – come tutti i colleghi – impone sveglie alle 4 del mattino. Ma quel profumo e quelle sensazioni sono impagabili. Nel nostro caso abbiamo anche la fortuna e il dono di condividerle con tutta la famiglia”.

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