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L’organo della Chiesa di S. Stefano, recentemente interamente restaurato, è una testimonianza di grande rilievo a livello nazionale dell’arte organaria rinascimentale. Verrà inaugurato venerdì 25 febbraio alle ore 18, nella chiesa in via Cortevecchia 40, con il programma che prevede i saluti del vescovo Gian Carlo Perego, del segretario regionale MiC Corrado Azzollini, del vicario generale Massimo Manservigi.
La presentazione dei lavori sarà a cura di Keoma Ambrogio (Rup e Dl), Donatella Fratini (direttrice operativa), Cristian Campi (ispettore onorario Soprintendenza Abap Bo Mo Re Fe). E’ previsto anche un momento musicale con il mestro Enrico Viccardi.
Sono rarissimi gli organi conservati per la quasi integrità risalenti a questo periodo e che consentano, quindi, di riprodurre concerti per organo rinascimentali. Da un punto di vista musicale lo strumento è di impianto rinascimentale e parrebbe realizzato entro i primissimi anni del XVII secolo. In fase di studio si sta valutando l’attribuzione alla famiglia Colonna (notissima famiglia di maestri d’organo operanti tra Veneto ed Emilia per diverse generazioni) ma ancora non supportata da conferme documentali.
L’organo, fino al 2015 era collocato presso la Pieve dei SS. Vitale e Bartolomeo in località Fiscaglia (odierno comune di Fiscaglia) dove era stato con ogni probabilità ricollocato nella seconda metà del XIX secolo, a seguito di uno spostamento da altra chiesa ferrarese., forse un convento o un oratorio. Alcune date inscritte nella cassa lignea (che fodera a sua volta il prospetto centrale residuale della cassa originaria) testimoniano di un’attività importante nella seconda metà del XIX secolo e poi nel 1924.
Dal 2013 la ex Soprintendenza ai beni storico artistici di Bologna aveva denunciato le pessime condizioni conservative della pieve, abbandonata a sé stessa e con evidenti situazioni di crollo della volta che interessavano proprio la zona della cantoria ove era collocato l’organo.
Nel 2015 è stato attivato un cantiere di somma urgenza a cura della ex Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici di Ravenna (RUP arch. Keoma Ambrogio, con la collaborazione della dott.ssa Anna Stanzani della Soprintendenza BSAE di Bologna e dell’ispettore onorario Cristian Campi) volto a mettere in sicurezza la chiesa e l’organo. Durante il cantiere, valutate le condizioni di abbandono della chiesa e visto l’elevatissimo valore dell’organo si è deciso, in pieno accordo con la Diocesi di Ferrara-Comacchio, per un suo definitivo trasferimento in altra chiesa ferrarese che ne permettesse una conservazione e fruizione adeguate allo strumento.
Il cantiere ha quindi operato in due fasi di finanziamento.
Nel primo (2015/2016 in carico alla Soprintendenza di Ravenna, con rup e DL arch. Keoma Ambrogio) si è provveduto alla sistemazione della chiesa e allo smontaggio dell’organo (a cura della ditta Artigiana Formentelli) e sua prima messa in sicurezza con trasporto presso il laboratorio della ditta stessa a Camerino.
Nel frattempo è giunto un secondo finanziamento (2016-2021 in carico alla Direzione Regionale del Mic per l’Emilia Romagna, con rup e Dl sempre arch. Ambrogio Keoma) volto al completamento dei lavori di restauro dell’organo e al suo riallestimento nella chiesa di S. Stefano. Il lavoro è stato molto lungo e prolungato anche a causa del Sisma che nel 2016 ha colpito il centro italia, che ha rallentato le attività della ditta incaricata, e delle scelte che sono state operate in relazione ai criteri di intervento. Il restauro è stato quindi completato, sempre a cura della Artigiana Formentelli, e sotto la supervisione attenta della Soprintendenza Abap di Bologna con la dott.ssa Donatella Fratini e l’ispettore Cristian Campi. Tra 2020 e 2021 si è completato il complesso rimontaggio dell’organo in S. Stefano e si sono operate le ultime operazioni di accordatura.
Sintesi sul restauro.
A seguito dello smontaggio è stato possibile verificare che l’organo è integro nella sua fare originaria a oltre il 90%, compresa la meccanica seppure con modifiche apportate nel XVIII e XIX secolo che hanno tuttavia operato quasi esclusivamente in aggiunta con pochissime sottrazioni. Oltre alle 45 canne originarie, sono presenti ancora tutti e 47 i canali e i ventilabri della prima fase e, notazione di grande rarità, la tastiera e il crivello in cartone con le notazioni del primo costruttore. In estrema sintesi, il restauro è stato volto a ripristinare l’impostazione rinascimentale andando a completare le canne rimosse e salvaguardando comunque le trasformazioni seriori con la creazione di nuovi pedali e manopole che consentano l’uso o meno delle modifiche introdotte. Dal punto di vista dell’accordatura si è proceduto alla sistemazione dell’organo in vista del suono di musiche rinascimentali così da offrire la possibilità più unica che rara di ascolto di questa tipologia di concerti.
PROPRIETA’
Fino al 2020 – parrocchia di S. Croce – Migliarino (Fe)
Dal 2020 – Parrocchia di S. Stefano
STAZIONI APPALTANTI
2014-2016 – ex Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggisti di Ravenna, Ferrara, Forlì Cesena e Rimini
Importo: 50.000 €
Rup, progettista e DL: arch Keoma Ambrogio (soprintendenza Bap di Ravenna)
Co progettista e dirett operativo beni artistici: dott.ssa Anna Stanzani (soprintendenza bsae di Bologna)
Diretto operativo contabile: dott. Francesco Cinelli (soprintendenza Bap di Ravenna)
Collaboratore: ispettore onorario dott. Cristian Campi
2016-2021 – Segretariato Regionale del Mic per l’Emilia Romagna
Importo 55.000 €
Rup, progettista e DL: arch Keoma Ambrogio (soprintendenza abap Bologna)
Co progettista e dirett operativo beni artistici: dott.ssa Anna Stanzani (soprintendenza abap Bologna), poi Donatella Fratini (soprintendenza abap Bologna)
Diretto operativo contabile: dott. Francesco Cinelli (soprintendenza abap Bologna)
Collaboratore: ispettore onorario dott. Cristian Campi
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