
(foto Teodorini – Spal)
di Riccardo Rizzo
Ennesima delusione per la Spal Primavera, sconfitta in casa del Napoli con un finale di quattro reti a due che lascia indietro diversi rimpianti.
Gli spallini, come nella scorsa giornata contro l’Inter, hanno tenuto bene il campo e sfiorato il vantaggio in varie occasioni, offrendo nel complesso una buona prestazione sul piano dell’atteggiamento. Purtroppo, l’ultima partita del girone d’andata si divide però in due parti: quella disputata fino a metà ripresa – con il punteggio di perfetta parità – e quella che inizia dopo l’ingresso in campo di Giuseppe Ambrosino, talento del Napoli già in odore di prima squadra.
Il numero dieci partenopeo ci mette quattro minuti a segnare due gol che tagliano le gambe ai ferraresi e di fatto indirizzano l’incontro, chiuso poi nel finale dal sigillo di Mercurio e il gol della bandiera biancazzurra a firma di Wilke Braams.
In casa Spal resta sicuramente il grosso problema di una difesa che fa acqua da tutte le parti (seconda peggiore del campionato), ma replicando la stessa mentalità vista oggi, contro squadre meno attrezzate, la sensazione è che i punti per la salvezza possono essere raggiunti.
La cronaca. Gli estensi iniziano col freno a mano tirato e per poco il Napoli non li sorprende al pronti-via: bravo Rigon a farsi trovare subito attento sul colpo di testa di Marchisano. La Spal risponde con Wilke, sempre di testa, che chiama alla parata in tuffo di Idasiak, numero uno campano.
Si gioca e si lotta specialmente in mezzo al campo, dove il nuovo arrivato in casa Spal Mihai (ex Bologna, conteso proprio col Napoli nell’ultimo giorno di mercato) prova subito a prendere in mano le redini della zona centrale. Gli ospiti iniziano a prendere fiducia alzando il baricentro, ma all’improvviso una grande azione di gioco sblocca il risultato in favore dei padroni di casa. Vergara si inventa un cioccolatino che scavalca la difesa spallina e mette tutto solo Cioffi davanti al portiere: controllo perfetto dell’attaccante, destro secco di fronte a Rigon ed esultanza sfrenata condita con un bell’abbraccio al tecnico azzurro Frustalupi, che salta in panchina.
Gli estensi non si demoralizzano e dimostrano di aver lavorato molto sul piano caratteriale, durante la lunga pausa di gennaio. Mihai suona la carica con un sinistro da fuori, poi Sperti non approfitta di un’amnesia nell’area del Napoli appena passata la mezz’ora. La squadra di casa è comunque sempre dentro la partita e non si accontenta del vantaggio. Su assist di un illuminato Vergara, Giannini centra in pieno il palo interno, poi poco dopo è D’Agostino a sprecare una bella opportunità mandando a lato un diagonale dentro l’area di rigore.
La sfida è gradevole e non ci si annoia affatto all’Arena di Cercola, perché entrambe le squadre non hanno la minima intenzione di abbassare i ritmi e cercano con insistenza l’area avversaria. A pochi giri di lancette dall’intervallo la caparbietà della Spal viene premiata, con un’azione convulsa, per certi versi fortunosa, ma ad ogni modo in grado di ristabilire la parità. La semirovesciata di Sperti viene respinta dalla difesa azzurra; l’azione prosegue e dalla successiva conclusione nasce una carambola che mette Wilke in condizioni di calciare a due metri dalla porta. Il messicano non colpisce benissimo, ma tanto basta a beffare l’uscita di Idasiak e gonfiare la rete. È il primo gol in campionato per l’ex Heerenveen. Una rete fondamentale che permette agli estensi di tornare negli spogliatoi a testa alta e concentrarsi sul secondo tempo.
Tornati in campo la Spal prende il controllo della sfida chiudendo nella propria metà campo il Napoli. Wilke tiene in apprensione la retroguardia azzurra chiamando in causa ancora una volta l’intervento di Idasiak, prima con una conclusione di destro e in seguito con un colpo di testa. Il portiere del Napoli viene graziato intorno all’ora di gioco, quando Orfei spreca l’occasione più clamorosa dell’incontro mandando alle stelle un uno contro uno davanti all’estremo difensore azzurro. Per la Spal era l’occasione di portarsi davanti.
Intanto dalla panchina napoletana si alzano Ambrosino e Mercurio, i due elementi che cambieranno totalmente il volto della gara. L’impatto del numero dieci è infatti semplicemente devastante: dopo nemmeno un minuto dal suo ingresso in campo insacca di testa il vantaggio, poi dopo tre riceve in zona laterale dentro l’area e fulmina Rigon con un sinistro chirurgico. Un doppio colpo micidiale che annichilisce la Spal.
L’altro subentrato, Mercurio, chiude il match con un destro potente che prende il palo e poi termina in rete, così che gli ultimi dieci minuti non hanno più nulla da dire. Wilke riesce a togliersi la soddisfazione della doppietta, regalando alla Spal un passivo meno pesante di quanto avrebbe meritato. Ora testa alla prossima giornata contro la Sampdoria. La corsa salvezza inizierà da lì.
Napoli-Spal 4-2 (1-1)
Napoli (3-5-2): Idasiak; Mané, Barba, Costanzo; Marchisano, Vergara /dal 40’s.t. Di Dona), Toccafondi (dal 18’ s.t. Gioielli), Spavone (dal 40’s.t. Marranzino), Giannini; D’Agostino (dal 29’s.t. Mercurio), Cioffi (dal 28’s.t. Ambrosino). A disp.Turi, Rendina, Pontillo, De Luca, De Marco, Acampa, Pesce. Allenatore: Frustalupi.
Spal (4-3-3): Rigon; Saio, Nador, Csinger, Yabre; Forapani (dal 35’s.t. Simonetta), Mihai, Sperti (dal 23’s.t. Puletto); Orfei, Wilke Braams, Noireau Dauriat (dal 35’s.t. Chillemi). A disp. Pezzolato, Magri, Borsoi, Martini, Fiori, Valdesi, Roda, Abdalla. Allenatore: Piccareta.
Arbitro: Sig. Andrea Calzavara di Varese. (Ass.ti: Bonomo- D’Ascanio)
Marcatori: Cioffi (N) al 15’ p.t., Wilke (S) al 42’ p.t. e al 44’ s.t., Ambrosino (N) al 29’ s.t. e al 32’ s.t., Mercurio (N) al 37’s.t.
Ammoniti: Mihai (S), Toccafondi (N), Sperti (S), Orfei (S).
Note: Giornata fredda e soleggiata. Campo in buone condizioni. Angoli 2-9. Recuperi 2’pt- 2’st.
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