Tommaso Mantovani (M5S) dal lettino di Cona
“Bollettino di guerra dell’8 dicembre 2021. In trincea per caso, dovrei lasciare tra poco la posizione, salvo febbre e infezioni”. Chi scrive è Tommaso Mantovani, ricoverato nei giorni scorsi nell’ospedale di Cona per lievi problemi fisici.
Dal lettino il consigliere del Movimento 5 Stelle ne approfitta per valutare direttamente lo stato dell’arte della sanità pubblica.
E nel farlo chiama a raccolta la direttrice generale dell’Ausl Monica Calamai, la commissaria straordinaria dell’azienda ospedaliera Paola Bardasi e il sindaco di Ferrara alan Fabbri in qualità di presidente della Conferenza territoriale sociosanitaria.
“Il Covid -19 cinge d’assedio diversi reparti – fa notare Mantovani -: l’1B2, prima di Medicina, con 46 posti letto, ha sospeso gli interventi più impegnativi e aspetta di riempirsi di malati Covid. Chiusi anche gli interventi di ginecologia oncologica. Molte analisi allergologiche sono ritardate di mesi. Ci sono lavori in Pneumologia, che ovviamente sarà una delle prime a diventare reparto Covid. Il prossimo dovrebbe essere 3B0, un’altra Medicina”.
Che cosa significa secondo il consigliere? “Che molti interventi chirurgici salteranno. Nel frattempo, chi rimane in prima linea vede turni con solo due infermieri (a parte Oss e affiancatori) in più reparti accomunati. Ci vogliono più truppe e più investimenti. A partire dai letti elettrici (5-6000 euro l’uno)”.
La speranza di Mantovani è che Calamai, Bardasi e Fabbri si facciano portavoce nelle sedi appropriate (Regione e Governo) per ottenere le risorse utili e necessarie per nuove assunzioni e nuovi strumenti operativi. “Sia chiaro – precisa il consigliere -: la situazione è ancora sotto controllo. Ma per quanto tempo? E non sarà il caso di approfittarne per riforme strutturali, in primis nuove assunzioni?”.
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