Terre del Reno
12 Novembre 2021
La procura ha chiesto la condanna a 6 anni e mezzo per bancarotta fraudolenta per distrazione di circa 2 milioni di euro. La difesa: “Erano operazioni lecite e anche di vantaggio per la società”

Crac Bonzagni, chiesta una stangata per l’ex amministratore delegato

di Daniele Oppo | 2 min

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(archivio)

Per la procura, tramite una decina di operazioni, tolse ai creditori beni per un valore di circa 2 milioni di euro. Per questo il pm Andrea Maggioni, ha chiesto una condanna a 6 anni e mezzo di reclusione per Raffaele Bonzagni, ex amministratore delegato della fallita Manifatture Bonzagni, la grossa azienda di Dosso fallita alcuni fa.

La richiesta di condanna è arrivata nell’udienza di giovedì mattina nel processo che vede Bonzagni accusato di bancarotta fraduolenta per distrazione. Nella sostanza, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe sottratto soldi alla procedura fallimentare (parte civile tramite l’avvocato Marco Linguerri), favorendo al contempo società a lui riconducibili e delle quali era amministratore di fatto, come emerso in altri procedimenti in materia fiscale, non riscuotendo debiti che queste avevano verso la Manifatture.

La procura sostiene vi siano state distrazioni per 400mila euro in una prima tornata di operazioni, alle quali, a processo in corso, ne sono contestate altre per un valore di 1,6 milioni di euro.

La difesa, sostenuta dagli avvocato Massimo Bissi e Albero Bova, anche sulla scorta di una perizia, contesta invece che vi sia stata alcuna distrazione di sorta, che si trattava di operazioni lecite e perfino di vantaggio per la società. “Confidiamo di aver dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio l’innocenza del nostro assistito – commentano i due difensori – e quindi confidiamo nella sua assoluzione”.

Il collegio (presidente Sandra Lepore, a latere Alessandra Martinelli e Andrea Migliorelli) ha rinviato al 15 dicembre per eventuali repliche e sentenza.

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