Tentato furto in un vivaio. Uomo arrestato dai carabinieri
Un uomo tenta un furto in un vivaio ma il figlio dei titolari lo segue indicando la posizioni ai carabinieri che riescono a intercettare così il veicolo su cui si stava dando alla fuga
Un uomo tenta un furto in un vivaio ma il figlio dei titolari lo segue indicando la posizioni ai carabinieri che riescono a intercettare così il veicolo su cui si stava dando alla fuga
Dopo la sentenza di primo grado con cui il gup Carlo Negri del tribunale Ferrara ha pronunciato l'assoluzione per i cinque accusati per le presunte tangenti tra i padiglioni della Fiera, nei giorni scorsi, la Procura ha deciso di ricorrere alla Corte d'Appello di Bologna per quanto riguarda la posizione dell'ex presidente Filippo Parisini, inizialmente prosciolto dal giudice dopo la richiesta di rinvio a giudizio, chiedendo ai giudici bolognesi di disporne il rinvio a giudizio
E' una replica che assomiglia molto a un'ammissione di colpa, quella che il Comune di Ferrara, attraverso il direttore generale Sandro Mazzatorta, invia come 'rettifica' al nostro quotidiano dopo l'inchiesta sui soldi dei ferraresi destinati all'emergenza Covid per l'ospedale di Cona. E' una nota nella quale, volontariamente o meno, il Comune conferma di essersi trattenuto il denaro delle donazioni
Adescava le sue vittime in stazione, chiedendo loro un passaggio in automobile o proponendo rapporti sessuali a pagamento, e poi le rapinava del portafoglio che tenevano nelle tasche posteriori dei pantaloni
Tragedia in zona Gad, dove una giovane donna italiana è stata ritrovata senza vita in un pianerottolo della Torre A del Grattacielo
Un altro cellulare in carcere, un altro detenuto scoperto e arrestato. Dopo il caso della scorsa settimana, ne emerge uno nuovo all’Arginone e porta alla seconda condanna a Ferrara per il nuovo reato che punisce chi introduce dispositivi per la comunicazione a distanza all’interno degli istituti di detenzione.
La novità non è l’ingresso dei telefonini in carcere, che è un problema noto da tempo, ma la sua punizione come reato e non più solo come sanzione disciplinare per il detenuto.
L’ultimo caso riguarda un uomo che sta scontando la pena per un omicidio, alla quale dovrà aggiungere l’anno di pena che ha patteggiato mercoledì mattina, al termine del giudizio direttissimo.
Sono stati gli agenti di Polizia penitenziaria ha ritrovare il telefonino all’interno della camera detentiva dell’uomo, scoperto proprio mentre telefonava. Da quanto si apprende, inoltre, l’apparecchio veniva nascosto in un tavolo dell’amministrazione nelle ore notturne.
Il sindacato Sinappe esprime il proprio “compiacimento per la brillante operazione della Polizia Penitenziaria che, ancora una volta, dimostra di essere garante della legalità. Per evitare ulteriori introduzioni di tali apparecchi, bisognerebbe implementare la strumentazione di controllo, oltre ad avere un organico adeguato, sempre più carente, come più volte segnalato”.
“Ancora un segnale importante – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco campobasso, segretario nazionale – sul fronte della lotta all’introduzione in carcere di strumenti non consentiti. Un grande risultato che si aggiunge a quello dei giorni scorsi, grazie alla professionalità della polizia penitenziaria di Ferrara. Importante la condivisione delle recenti iniziative di polizia giudiziaria da parte della magistratura, con la quale la polizia penitenziaria collabora in maniera sempre più efficace, anche grazie ai nuclei investigativi, regionali e nazionale. Riteniamo che il personale coinvolto nelle predette operazioni vada adeguatamente ricompensato, secondo quanto previsto dall’ordinamento”.
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