Il direttore delle attività sociosanitarie dell'Azienda ha sottolineato: "Si tratta della più frequente delle demenze che va a colpire la capacità cognitiva delle persone"
Alzheimer. Romagnoni (Ausl): “Attività fisica e socializzazione per prevenirlo”
Marzia Marchi (M5S) chiede "spiegazioni in merito al mancato utilizzo a pieno regime di una delle apparecchiature per la Tac presso il Servizio di Radiologia dell’Ospedale Sant’Anna"
L’imminente abbattimento di una ventina di alberi maturi lungo i Rampari di San Rocco, a Ferrara, solleva una nuova polemica sulla gestione del verde urbano. A intervenire con una dura nota è Anna Zonari, consigliera comunale del gruppo La Comune di Ferrara
Sono quattro le nuove direttrici e i nuovi direttori di dipartimento che entrano in carica a partire dal 1° luglio e dal 1° ottobre 2025, per i quadrienni accademici 2024/2028 e 2025/2029
Giacomo Dimarco, direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica dell'Università di Ferrara, è stato nominato prorettore alla Ricerca e presidente del Consiglio per la Ricerca e la Terza Missione
In Emilia-Romagna l’accesso ai servizi digitali regionali tramite Spid, anche e soprattutto quelli sanitari, gestito da Lepida resterà gratuito e universale. A ribadirlo è stata l’assessora regionale all’Agenda digitale, Elena Mazzoni
di Davide Soattin
Deficit di memoria, disorientamento, perdita di cognizione del tempo e dello spazio sono le principali conseguenze dell’Alzheimer, “la più frequente delle demenze” come spiegato da Franco Romagnoni, il direttore delle attività socio sanitarie dell’Ausl di Ferrara.
“Parliamo di una malattia – ha sottolineato il responsabile – che è tra quelle neurodegenerative, dove vi è una progressiva perdita di neuroni, che diminuiscono la loro capacità di funzionare insieme alla capacità cognitiva della persona”.
Nonostante ciò, Romagnoni ha evidenziato come svolga un ruolo fondamentale la prevenzione, a partire dall’ “attività fisica, che riesce ad aumentare la riserva di neuroni e a proteggerli dalla morte naturale, in maniera semplice e poco costosa, prevenendo sia la demenza che il rischio di altre patologie”.
A ciò si aggiunge il controllo dell’ipertensione e dei deficit sensoriali, per cui “è fondamentale mantenere una buona capacità prestazionale, soprattutto nell’età media”, insieme ai diversi “elementi di stimolazione della memoria” che vanno dalla socializzazione all’istruzione, importante “nell’età giovanile per crearsi una riserva neuronale che possa essere un patrimonio da spendere poi nell’età più elevate”.
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