Politica
28 Settembre 2021
Respinta la mozione del Pd: il fondatore di Emergency “non ha attinenza con Ferrara”

Niente via a Gino Strada. La giunta fa scena muta

di Redazione | 4 min

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Ferrara non intitolerà una via a Gino Strada perché il fondatore di Emergency non era ferrarese e perché in consiglio comunale c’è chi crede ancora alla bufala che naviga da anni in rete sulla chiave inglese.

Il Partito democratico con una mozione chiedeva al sindaco Alan Fabbri e alla sua giunta di impegnarsi a individuare un luogo pubblico (“una scuola o una struttura sanitaria, luoghi nei quali si formano e si curano le coscienze oltre ai corpi, e con esse cresce il senso di comunità coesa e solidale”) da intitolare a Gino Strada e alla moglie Teresa Sarti, “in segno di riconoscenza del loro impegno, che ha sempre ripudiato ogni tipo di guerra e sostenuto pratiche di pace e giustizia fra i popoli”.

Ad anticipare la discussione è una notizia inusuale: la giunta, destinataria della mozione, sceglie di non parlarne. Di fronte allo stupore generale si leva appena la voce dell’assessore alla cultura Marco Gulinelli, per dire solamente che ritiene “giusto investire il consiglio di questa richiesta”-

Tocca allora al consigliere Simone Merli illustrare il documento, per ricordare che Strada e Sarti, cofondatori nel 1994 di Emergency, hanno fatto sì che negli anni “oltre 11 milioni di persone nel mondo” potessero avere “cure gratuite da parte di questa organizzazione”. E anche oggi “Emergency è stata e continua ad essere punto di riferimento per l’immediata assistenza in svariati Paesi, Italia compresa”.

“Se il consiglio comunale votasse questa mozione – aggiunge Merli – sarebbe un segnale positivo per la città”. Di fronte al silenzio della maggioranza interviene anche Dario Maresca di Gente a Modo, secondo il quale “non intervenire, non dire niente sembra addirittura una mancanza di rispetto per quanto fatto da Gino Strada In questi anni”. Ci prova Roberta Fusari di Azione civica a scuotere i banchi opposti, spiegando che “sarebbe un gesto che riqualifica la nostra città”.

Sul fronte opposto si rompe il silenzio e interviene Federico Soffritti di fratelli d’Italia, che ripete parola per parola l’intervento recente del senatore Balboni, che riprende la fake news della “chiave inglese”. “Strada ha fatto certamente del bene – concede -, ma nella sua storia non ci sono solo luci”. Soffriti parla di “un personaggio che si è spesso schierato dalla parte dei nemici dell’Occidente”. “sempre schierato con la sinistra radicale”, “alfiere dell’ideologia negazionista”.

Non so se abbia preso distanza dai suoi compagni di lotta – continua Soffritti -, quella militanza giovanile fa parte del giudizio complessivo sull’uomo”. Motivi per i quali l’esponente di FdI preferisce “aspettare i canonici dieci anni per l’intitolazione, per permettere una valutazione più completa. Oggi sarebbe solo una forzatura”.

Viene poi la motivazione del rigetto da parte della Lega. A parlare è Stefano Solaroli, che si dice “contrario non per motivi politici, ma per la tendenza di questa amministrazione a titolare vie o piazze a personaggi che hanno attinenza a Ferrara. Ciò non toglie che il lavoro fatto per aiutare gli altri non verrà intaccato dalla mancanza di una strada a lui dedicata a Ferrara”.

Rifiuta di “rinvangare il passato e cercare scheletri nell’armadio” Tommaso Mantovani del M5S: “io ragiono dal 1994 fino ad oggi. E anche per il futuro credo che una istituzione come Emergency sia un simbolo e non si può prescindere da questo”.

Da Forza Italia arriva l’astensione a titolo personale di Paolo Peruffo: “mi astengo perché nel presentare certe proposte serve condivisione”. La sua astensione sarà determinante: la mozione non sarà approvata: 13 i voti contrari (gruppi Lega, Ferrara Cambia, FdI e consigliera D’Andrea-FI), 13 i voti a favore (gruppi PD, Misto, GaM, Azione civica, M5S) con 1 voto di astensione (Peruffo-FI).

Sulle parole di Soffritti ritorna Merli: “ascolto e rimango perplesso. La risposta gliela darà Cecilia Strada come a tutti quelli che dal 13 agosto (data della morte del padre, ndr) in poi non han perso occasione per infangare la sua memoria”.

Quanto alla motivazione espressa da Solaroli, “apprendo che ci siamo ferraresizzati anche nell’intitolazione di vie e ospedali” commenta Merli, facendo notare che proprio la maggioranza aveva promosso una raccolta firme per intitolare uno spazio pubblico a Norma Cossetto.

“Il nostro intento – chiude – non era consegnare alla città una polemica su chi ha salvato milioni di vite. Pensavamo di fare qualcosa di facilmente condivisibile, ci sbagliavamo”.

La diatriba a questo punto potrebbe uscire dall’aula del consiglio comunale e le parole di Soffritti – come ipotizza Merli – finire sul tavolo di un legale.

Cecilia Strada infatti ha annunciato una maxi-causa nei confronti di tutti coloro che hanno diffuso bufale su suo padre: “io sono responsabile di quello che faccio e dico – questo il suo post -. Gli altri devono fare lo stesso, anche quando inciampano in una bufala e anziché controllare la fanno propria diffondendola. Io non ho il dovere di educare gli altri, e chi calunnia è l’unico responsabile delle proprie parole. E anche questo, in realtà, sarà educativo: insegnerà a un po’ di persone come si sta al mondo, che esistono le leggi, e che non si può diffamare a caso. Poi magari potete rivolgervi, per aiutarvi a pagare il risarcimento, a quelli che vi hanno riempito di bufale. Dubito vi aiuteranno, ma potete provare”.

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